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Campi Flegrei, "fino alle porte di Mosca": rischi e scenari secondo il divulgatore

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Più informazione ai cittadini, maggiori possibilità di formazione per i tecnici comunali, potenziamento delle aree di assembramento, riduzione degli ostacoli alle vie di fuga: sono queste alcune delle misure messe a punto dai sindaci dell'area flegrea, che continua a essere colpita da scosse di terremoto. Preso atto dagli esperti dell'Ingv che non ci sono rischi di risalita del magma, sono state valutate però tutte le azioni necessarie per rendere più gestibili le fasi di verifica dei fabbricati e il rapporto con i cittadini. Se ne è discusso a Zona Bianca, il programma di politica e di attualità di Rete 4, dove (tra gli altri) è intervenuto il divulgatore scientifico Luigi Bignami. "È vero che quella è una zona tra le più pericolose del mondo?", ha chiesto il conduttore. 

 

 

"Assolutamente sì. È un supervulcano, uno dei cento che ci sono sulla Terra. Una decina di questi sono ancora attivi e i Campi Flegrei sono tra questi. Parliamo di bradisismo, ma da zero a cento quello è il problema 0,5", ha risposto in maniera diretta l'esperto. "Tutto il resto è il problema del vulcano, che non finisce sulla terra ferma ma continua un mare", ha specificato. "Quando esplose davvero e in maniera molto violenta 40mila anni fa, le ceneri arrivarono fino alle porte di Mosca. Un'altra eruzione ci fu 20mila anni fa e un'altra 15mila. L'ultima arrivò nel 1538 e, in quel caso, il suolo si alzò di cinque metri. Parliamo di piccolissime variazioni nell'arco di un anno che danno origine al suo problema", ha raccontato, ma ora bisogna pensare "alla gravità del problema nella sua dimensione reale". 

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