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Parata del 2 Giugno, provano a fermare l'auto di Mattarella: il blitz di Ultima generazione finisce così

L'ennesimo blitz degli attivisti di Ultima Generazione fa registrare un innalzamento dell'asticella della protesta per il clima. I militanti ambientalisti hanno tentato un blitz oggi alla parata del 2 giugno per la Festa della Repubblica. Volevano gettare fango e vernice e cinque di loro hanno provato a sdraiarsi in via IV Novembre, dietro le transenne, al passaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sono stati bloccati dalle forze dell'ordine insieme ad altri dieci attivisti che hanno tentato altre azioni dimostrative in vari punti della Capitale.

Gli attivisti stavano cercando di accedere alla zona di via dei Fori Imperiali, dove erano in corso le celebrazioni del 78mo anniversario della proclamazione della Repubblica italiana. Con loro, gli attivisti avevano bottiglie contenenti vernice e dei lucchetti. Le 15 persone sono state condotte presso gli uffici di polizia per essere identificate e per svolgere ulteriori accertamenti. "Con la nostra azione di disobbedienza civile non violenta abbiamo scelto di mettere i nostri corpi a protezione della Repubblica, perché sogniamo e vogliamo un 2 giugno diverso, in cui davvero si celebri la festa di tutte le persone che sono la Repubblica italiana", hanno scritto gli attivisti di Ultima generazione sui social.

Tre di loro sono stati fermati alle 8.15 a via delle Botteghe Oscure con striscioni al seguito, altri tre sono stati fermati alle 8.40 in piazza Mattei con striscioni e materiale per incatenarsi. Tre sono stati bloccati alle 8.45 in via del Corso con striscioni e bottiglie contenenti liquido di colore nero. In ultimo cinque sono stati fermati alle 9 a Santi Apostoli con striscioni e bottiglie contenenti liquido nero. Otto dei 15 attivisti bloccati erano già destinatari del provvedimento di foglio di via obbligatorio, irrogato dal Questore di Roma durante analoghe iniziative e pertanto verranno denunciati per averlo violato. 

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