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Influenza, i capricci meteo non aiutano: boom di virus fuori stagione. I più diffusi

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Il tempo, che oscilla tra ore calde e momenti di repentini abbassamenti delle temperature, di certo non aiuta. In Italia è boom di virus respiratori fuori stagione. I capricci del meteo, quest'anno, hanno disegnato una curva di sindromi simil-influenzali che "sta decrescendo molto, molto lentamente", ha segnalato all’Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano. La sorveglianza RespiVirNet curata dall’Istituto superiore di sanità si è conclusa da un mese, con l’ultimo bollettino ufficiale diffuso il 3 maggio scorso. Ma "ancora possiamo stimare almeno 150-200mila casi nell’ultima settimana e dobbiamo aspettarcene almeno 100-150mila nelle settimane a venire", ha calcolato l’esperto.

 

 

A guidare la carica delle sindromi di maggio-giugno c’è "innanzitutto il rhinovirus, in questo momento in cima alla lista dei virus respiratori" che circolano in Italia, seguito nell’ordine da "virus parainfuenzale, enterovirus, adenovirus e metapneumovirus", ha elencato Pregliasco, "con ancora qualche caso di Sars-CoV-2. Permane una quota non irrilevante di infezioni - ha confermato il medico - destinata a farci compagnia ancora per un po'". Alta l'attenzione sull'epidemia da virus A H5N1 in corso nelle mucche da latte degli Usa. "La situazione riguardante l’influenza aviaria ci deve preoccupare". "Da anni che questa variante H5N1 sta cercando di diffondersi nell’ambiente. Non è la prima volta che si vede l’infezione in mammiferi di specie diverse, addirittura nel tempo è stata rilevata anche nel leone marino e in altri mammiferi, però si trattava di referti occasionali. Quello che inquieta è la grande diffusione a livello dei bovini e quindi la possibilità crescente di momenti di contatto diretto con gli uomini", ha aggiunto commentando il terzo caso umano segnalato negli Stati Uniti. 

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