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Friuli, quello che non si è visto nel video: "Basta stupidaggini sui tre ragazzi"

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È una corsa contro il tempo - sempre più disperata ogni ora che passa - quella per ritrovare vivi i tre ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone, in Friuli. Al lavoro ci sono anche sommozzatori e operatori con droni col visore notturno, ha spiegato  Giorgio Basile, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Udine. "Abbiamo continuato a cercarli tutta la notte e continueremo a oltranza. È stata agganciata una cella del cellulare di una delle ragazze, un po' più a valle, e adesso siamo in zona per recuperare il telefono", aggiunge all'Adnkronos. "Stiamo muovendoci su vari fronti, con i droni, l’elicottero e direttamente in acqua con i soccorritori acquatici e i sommozzatori. Le condizioni del fiume sono però ancora piuttosto critiche, resta un certo livello di pericolosità anche per la sicurezza degli operatori" spiega Basile che commenta il drammatico il momento in cui i ragazzi sono stati travolti dalla piena: "Noi eravamo già sul posto, avevamo già lanciato la corda, ma sono stati letteralmente inghiottiti dall’onda di piena sotto ai nostri occhi. Li abbiamo visti sparire, con tutto quello che comporta dal punto di vista psicologico per gli operatori che erano sul posto. Siamo abituati a salvare le persone, ma in questo caso l’evento è stato talmente sovrastante che la forza della natura vince su tutto. Sono scene molto toccanti anche per un soccorritore". 

 

Le immagini dei tre ragazzi abbracciati sull'isolotto che si era creato dopo che l'acqua del fiume era iniziata a salire hanno colpito tutti, e hanno scatenato anche commenti sprezzanti e irrispettosi. "I ragazzi sono entrati in ’spiaggia' senza acqua e con il sole e da lì a pochi minuti sono rimasti sorpresi e accerchiati dalle acque", è la precisazione scritta su Facebook da Michele De Sabata, sindaco di Premariacco, il paese in provincia di Udine in cui ricade quel tratto di fiume. "Tante stupidaggini che si leggono - spiega - Se avessero conosciuto il fiume e il posto sarebbero scappati. Purtroppo hanno perso l’attimo e alcuni secondi dopo l’acqua ha preso velocità, tanta da non permettere di poter trovare il contatto né ai due volontari né a Cristian, che si è tuffato ed è subito tornato indietro dalle ragazze, né al pompiere che in un ultimo tentativo disperato, si è tuffato in direzione dei ragazzi". Il primo cittadino non ha novità sulle ricerche e spiega che "in questo momento stanno scendendo dalle sponde i volontari della Protezione Civile mentre i pompieri tornano a calarsi a nord del punto in cui è stato ritrovato il cellulare". Infine un appello: "Dite una preghiera e sperate in Dio ..Stop.. finitela, col senno di poi, di trovare soluzioni di fantasia".

Il Cristian a cui si riferisce il sindaco del comune friuliano è il ragazzo disperso che abita in Romania. Si chiama Cristian Casian Molnar e ha 25 anni. È lui che ha abbracciato a lungo nelle acque del fiume Natisone la ventenne Patrizia Cormos, residente a Campoformido (Udine) e a Bianca Dorgos, di 23 anni, domiciliata a Udine a casa dei genitori, nel tentativo di resistere alla furia della piena del fiume. Molnar era giunto in Italia da alcuni giorni, dopo un soggiorno in Austria, a casa del fratello.

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