cittadina vaticana sparita
Emanuela Orlandi, parla il cugino Meneguzzi: "Qualcuno di cui si fidava tantissimo"
A poco meno di un mese dal 41esimo anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi, la Commissione bicamerale d'inchiesta, istituita per far luce sulla sparizione della giovane cittadina vaticana e di Mirella Gregori, passa in rassegna a Palazzo San Macuto i cugini della giovane: Pietro, Monica e Giorgio Meneguzzi, insieme al cognato di Gregori, Filippo Mercurio. I tre fratelli Meneguzzi sono figli di Mario Meneguzzi, lo zio defunto di Emanuela il cui nome in passato è stato anche accostato alla sparizione della nipote. "La mia certezza è che Emanuela quel giorno sia salita in macchina e sia andata via con qualcuno di cui si fidava moltissimo. Qualcuno che può essere della scuola, dell'associazione, o conosciuta mesi prima", ha detto Pietro Meneguzzi, per il quale Emanuela "non sarebbe mai andata con qualcuno sconosciuto".
Davanti alla Commissione, presieduta da Andrea De Priamo, Giorgio Meneguzzi ripercorre quei giorni di fine giugno 1983. "Ho letto tante cose, tante le ho sentite dai familiari, mi sono fatto le mie idee e non so quale sia quella giusta - ha detto -. L'unica cosa che so è che hanno indagato sulla famiglia Meneguzzi, ed è strano che in 41 anni non sia stato mai ascoltato". Giorgio Meneguzzi ha poi aggiunto di essere stato convocato in Procura soltanto lo scorso febbraio, e qui sentito per cinque ore. Un altro passaggio della sua audizione ha riguardato la comparsa sulla scena, da lui definita "sorprendente", dei Servizi segreti pochi giorni dopo la sparizione di Emanuela. Giorgio Meneguzzi ha fatto riferimento in particolare a Giulio Gangi, lo 007 del Sisde, morto nel 2022, che per primo si presentò con altri due colleghi a casa degli Orlandi garantendo l'impegno nelle ricerche.
"Io mi auguro che da adesso comincino a chiamare quelle persone che possano aiutare ad affrontare argomenti mai approfonditi, che possono portarci a fare a un passo verso la verità", è stato il commento a LaPresse di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. "Mi riferisco a Francesca Immacolata Chaouqui - ha detto -, il magistrato Capaldo, l'ex comandante della Gendarmeria Giani e il suo vice Alessandrini". Il ricordo di quelle settimane e il racconto di quell'esperienza è stato anche al centro dell'audizione di Filippo Mercurio, cognato di Mirella Gregori, al quale qualcuno elencò al telefono gli indumenti indossati dalla quindicenne al momento della scomparsa. "Mi disse di prendere carta e penna e mi elencò gli indumenti, dicendomi di riferirli a Maria Antonietta (la sorella di Mirella ndr) che 'avrebbe capito'". In effetti fu così, perchè "Maria Antonietta - ha detto - mi confermò essere gli abiti della sorella".