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Toti, i pm di Genova e l'antimafia: ecco cosa scopre Senaldi

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Una parolina pesante che funge da "passpartout", e dà la possibilità a magistrati, per esempio, di disporre intercettazioni per anni. Parliamo del termine "mafia", presente anche in uno dei filoni dell'inchiesta della Procura di Genova che ha portato agli arresti domiciliari del governatore ligure Giovanni Toti. Ebbene, nel "procedimento per corruzione elettorale con aggravante mafiosa", scrive Pietro Senaldi su Libero, c'è qualcosa che non va: "manca il mafioso". Il condirettore sul quotidiano in edicola mercoledì 29 maggio racconta infatti che il procuratore capo Nicola Piacente ieri era a Roma, accompagnato dal pm Luca Monteverde e dall’aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, davanti alla commissione parlamentare Antimafia e "non gli sia andata benissimo. La curiosità degli onorevoli era tutta concentrata su cosa c’entrasse mai la mafia con Toti. Pare che il magistrato abbia accampato una sorta di coinvolgimento indiretto, dovuto al fatto che il governatore era in rapporti incessanti con il suo ex capo di gabinetto, Matteo Cozzani, lui sì indagato per corruzione elettorale con aggravante mafiosa", scrive Senaldi che sottolinea come, a suo dire,  il presunto legame Cozzani-mafia ipotizzato dai magistrati sia in realtà un'ipotesi flebilissima.

 

L'aggravante mafiosa, come detto, permette di avere strumenti investigativi molto più efficaci. "Parrebbe, a essere maliziosi, o semplicemente a voler prendere le parti degli indagati, che la mafia nell’inchiesta ci sia dovuta entrare a forza e per forza - scrive Senaldi - . In effetti, quel 416 bis, l’aggravante mafiosa, è stata per i pm un passe-partuot imprescindibile, quasi il fondamento dell’impianto accusatorio, che altrimenti neppure si sarebbe potuto comporre".

 

Non solo. "Secondo i legali senza quella paroletta, 'mafia', neppure sarebbero potute iniziare le intercettazioni di Toti sulla proroga della concessione del Terminal Rinfuse ad Aldo Spinelli e sul suo interessamento per il cambio di destinazione (mai avvenuto; ndr) di parte della spiaggia pubblica di Celle Ligure", racconta il giornalista che spiega nel dettaglio perché grazie a quella parolina nel fascicolo si è potuto intercettare Toti per anni. Tuttavia, il verbale dell’Antimafia è secretato. A differenza delle intercettazioni che sono finite su tutti i giornali.

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