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Fiera del libro di Francoforte, Saviano escluso dalla Buchmesse

Roberto Saviano non sarà presente alla Buchmesse 2024 nell’ambito del programma italiano «perché, da un lato, abbiamo voluto dare voce a chi finora non l’ha avuta. Dall’altro, tra i criteri che ci hanno ispirato, c’è stato anche quello di scegliere autori le cui opere fossero completamente originali, quindi si è fatto questo tipo di scelta». L'ha detto Mauro Mazza, commissario straordinario del governo per il coordinamento delle attività connesse alla partecipazione dell’Italia quale Paese d’onore alla Fiera del Libro di Francoforte, rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa di presentazione presso la Literaturhaus Frankfurt a Francoforte sul Meno. Il direttore della Buchmesse, Juergen Boos, ha poi spiegato che alla Fiera «Ci sono anche le case editrici tedesche, quindi ci saranno anche altri autori ospiti, tra cui Saviano».

 

 

 

 

«Il commissario Mazza si arrampica sugli specchi per motivare l’esclusione di Saviano dalla Buchmesse. Parla di voler valorizzare nuove voci mentre il programma è ricco di tanti autorevoli autori già affermati. Sembrerebbe un’esclusione a tutti gli effetti e chissà se il commissario Mazza è stato più realista del re o abbia, invece, assecondato gli ordini del ministro Sangiuliano, che Saviano lo ha portato a processo e che non perde occasione per denigrarlo». Così la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, commenta il programma della partecipazione italiana alla Buchmesse. «La cultura unisce - che era lo slogan della riunione dei ministri della cultura del G20 del 2011 e che è anche lo slogan di questa partecipazione italiana - sembra essere tradito nei fatti dalle scelte del ministro Sangiuliano che punta a utilizzare la cultura per dividere nella presunzione di voler imporre una "nuova egemonia culturale della destra"».