sanità
Sanità, esami e visite anche sabato e domenica: cosa cambia con il Dl anti-liste d'attesa
Visite diagnostiche e specialistiche possibili anche di sabato e domenica, con l'estensione della fascia oraria per l'erogazione di queste prestazioni. Sistema unico di prenotazione regionale o infra-regionale, con le strutture private accreditate ospedaliere e ambulatoriali che dovranno afferire al Centro unico di prenotazione (Cup), pena la nullità degli accordi contrattuali per l’accreditamento con il Ssn. Un sistema di 'Recall', attivato dal Cup, per ricordare all'assistito la data di erogazione della prestazione, per richiedere la conferma o per la cancellazione delle prenotazioni: in caso di mancata presentazione e visita non annullata, l’assistito può essere tenuto a pagare lo stesso. Queste alcune delle misure previste dalla bozza del decreto legge del ministro della Salute Orazio Schillaci per la riduzione delle liste di attesa, circa 25 articoli, atteso in Consiglio dei ministri il 3 giugno.
Questa, in sintesi, l'architetttura del provvedimento. "Per implementare l'efficacia del coordinamento di livello nazionale per la riduzione e il superamento delle liste di attesa, con particolare riguardo alla risoluzione delle diseguaglianze regionali e del fenomeno della mobilità attiva e passiva - si sottolinea nella bozza del decreto visionato dall'Adnkronos Salute - presso il ministero della Salute è istituito il 'Sistema nazionale di governo delle liste di attesa' (Singla), "quale insieme delle strutture, degli strumenti e delle competenze" necessarie. Sarà governato da una Cabina di Regia, istituita sempre presso il ministero della Salute e presieduta dallo stesso ministro, che "sovraintende all'elaborazione del Piano nazionale di governo delle liste di attesa e vigila sull'attuazione delle misure" stabilite dal Dl.
Con il Piano nazionale di governo delle liste di attesa, il ministero della Salute definisce apposite Linee di indirizzo rivolte alle regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano, "dirette all'allineamento della domanda di assistenza sanitaria, definendo standard nazionali di natura organizzativa, tecnologica e infrastrutturale, rilevanti anche per la revisione e l'aggiornamento degli standard assistenziali relativi all'assistenza ospedaliera e territoriale". Sarà l'Agenas ad effettuare il monitoraggio nazionale sul rispetto dei tempi massimi di attesa per classi di priorità delle prestazioni prenotate in regime istituzionale e in regime di libera professione intramoenia. E sempre all’Agenas è istituita la Piattaforma nazionale delle liste di attesa "finalizzata a realizzare l'interoperabilità con le piattaforme per le liste di attesa relative a ciascuna regione e provincia autonoma". Infine, è istituito nel sito internet istituzionale del ministero della Salute il registro delle segnalazioni per il mancato rispetto dei diritti dei cittadini.
Il provvedimento prevede inoltre tempi certi per le prestazioni, una carta diritti dei cittadini, un aumento del tetto della spesa per il personale, una stretta per i "gettonisti" con nuovi contratti. "Credo che il governo debba far sì, e lo faremo, con il provvedimento sulle liste di attesa, che i cittadini riescano finalmente a fare gli esami e le terapie di cui hanno bisogno nei tempi previsti" e "che nessuno rimanga indietro, soprattutto a Napoli, al Sud", ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine dell'evento Lilt a Napoli. Alla domanda dei cronisti se siano in programma delle misure particolari, ha riferito: "Stiamo ancora lavorando".