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Interrogatorio, Toti respinge le accuse: "Perseguito interesse pubblico"
È terminato dopo quasi nove ore l’interrogatorio fiume del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che si trova ancora nella caserma del Roan della Gdf per la firma del verbale. Il governatore, secondo quanto trapela, ha risposto a tutte le contestazioni mosse dalla Procura, assistito dal suo legale Stefano Savi. Toti ha anche depositato una memoria di 17 pagine a corredo dell’interrogatorio investigativo tenuto davanti ai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, insieme all’aggiunto Vittorio Ranieri Miniati. Un documento per spiegare «le linee politiche e morali che, da quando ho assunto l’onore di guidare Regione Liguria, hanno sempre informato l’attività perseguita dalla Giunta regionale nella unica prospettiva di servire il bene e l’interesse comune dei cittadini liguri e delle loro istituzioni».
"Non è mia intenzione sottrarmi al Vostro esame, ma oggi, così come in futuro - si legge nella memoria - vi è da parte mia la ferma volontà di collaborare, con trasparenza ed onestà, alla ricostruzione della Verità nel supremo interesse della Giustizia, per restituire alla mia figura di uomo e di servitore dello Stato la Dignità che ho costantemente cercato di preservare«.Lo scrive il governatore Giovanni Toti nella memoria depositata oggi, a corredo dell’interrogatorio investigativo tenuto davanti ai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, insieme all’aggiunto Vittorio Ranieri Miniati nella caserma della GdF nel porto di Genova. »Nel mio percorso politico - scrive - ho sempre perseguito l’interesse pubblico il quale è il fine unico ed ultimo della mia azione politica; tale fine è seguito, come costantemente rivendicato dal programma politico della maggioranza che mi sostiene, non già mediante la contrapposizione con le rivendicazioni dei privati, quanto piuttosto attraverso la veicolazione di queste verso l’interesse della collettività e del territorio, modalità con la quale si realizza la migliore essenza dell’interesse pubblico«.