Olimpiadi Milano-Cortina 2026, indagine su corruzione e turbativa: tre indagati
Sono tre le persone indagate dalla procura di Milano corruzione e turbata libertà d’incanto in un’inchiesta che riguarda l’evento Milano-Cortina 2026. Nessuna delle tre è un dirigente o dipendente attuale della Fondazione dove il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano sta effettuando perquisizioni e acquisizioni dei sistemi informatici. Sequestri sono in corso, da quanto si apprende, anche in una società di Orvieto a cui sono stati affidati i servizi digitali per le Olimpiadi invernali e in alcuni uffici Deloitte, subentrata all’azienda umbra. L’operazione è coordinata dai pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis e dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano.
L’ex amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, risulta indagato in concorso con altre due persone. Ci sarebbe stato uno «scambio di favori» e non di soldi dietro l’affidamento nel 2021 della gestione dei servizi digitali delle olimpiadi invernali dalla Fondazione Milano-Cortina alla società Vetrya fondata dall’imprenditore Luca Tomassini (indagato, ndr). L’altro indagato è il manager Massimiliano Zuco, già responsabile dei processi innovativi nel comitato organizzatore. L’inchiesta è coordinata dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano con i pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis.
«Ne siamo stati informati come voi, aspettiamo di capire. La Guardia di Finanza fa un lavoro egregio e ha il nostro sostegno. Ora vediamo le risultanze dell’indagine che non è mai motivo di soddisfazione e orgoglio, ma nemmeno di preoccupazione», sono le parole del ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, a margine dell’incontro col il Roma Club Gerusalemme, riguardo le perquisizioni alla Fondazione Milano- Cortina. «La fondazione deve essere ed è una casa di vetro - ha proseguito Abodi - E chiunque voglia guardarci dentro deve trovare risposte sulla trasparenza e sui comportamenti gestionali».