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Campi Flegrei, "fratture" e "sfogo dei gas". De Natale: quali sono gli scenari

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Paura ieri ai Campi Flegrei. Uno sciame sismico ha fatto registrare una scossa di terremoto di magnitudo 4.4: la più forte in 40 anni. Centocinquanta gli eventi simici che si sono susseguiti soltanto dalle 19.51 di ieri sera alle ore 00.31 di oggi. Tantissimi cittadini di Pozzuoli hanno trascorso la notte in strada: molti hanno trovato riparo a bordo di auto posteggiate lontane dagli edifici, altri nelle due piccole tendopoli allestite dalla Protezione civile. All'alba, a causa di un repentino abbassamento delle temperature, tanti hanno deciso di far rientro a casa. "La scossa è stata forte, fortissima. Sono venuti giù i calcinacci, i sassi, la mia camera da letto era tutta piena di pietre": è ancora palpabile il timore nelle parole di una residente a Pozzuoli nell’area a ridosso della Solfatara. 

 

 

Ma quali sono gli scenari? Che cosa deve aspettarsi la popolazione? Giuseppe De Natale, esperto di vulcanologia e di sismologia, ha provato a rispondere a questi interrogativi intervenendo nel corso dell'ultima edizione del Tg4. "In genere, quando ci sono queste fasi parossistiche di terremoti, proprio perché aprono delle fratture consentono lo sfogo dei gas e quindi sono seguiti da episodi di relativa quiete", ha spiegato. Ma questo non succede sempre. "Con i terremoti di settembre e di ottobre, i più forti prima dello sciame sismico di ieri, accadde proprio questo. Speriamo che avremo un certo periodo di quiete. Però, nel medio o lungo periodo, finché non finirà il sollevamento del suolo, non possiamo aspettarci altro", ha aggiunto il volto di riferimento dell'Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia. 

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