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Campi Flegrei, paura per lo sciame sismico. Il sindaco di Pozzuoli: "Rallentamento del fenomeno"

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Uno nuovo sciame sismico sta interessando l'area dei Campi Flegrei. Ben 39 famiglie, residenti tra Pozzuoli e Bacoli, sono state sgomberate per il terremoto. Sono state registrate circa 150 scosse. La più forte, come ha sottolineato l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), è stata quella delle 20:10 ed è stata di magnitudo 4.4. Per la zona, si tratta del terremoto più forte degli ultimi 40 anni. Moltissime persone sono scese in strada per il timore di crolli e di danni. Sono iniziate questa mattina le verifiche tecniche da parte delle squadre di ingegneri della protezione civile regionale specializzate, già in possesso dello specifico "patentino Aedes", ossia l’abilitazione a compilare gli strumenti schedi grafici utilizzati al livello nazionale nei contesti post-sismici. Lo rende noto la Regione Campania.

 

 

"Il fenomeno è monitorato da sempre, con strumenti all’avanguardia. L’ultimo bollettino dell’Ingv, e lo ha riferito anche il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, indica un rallentamento del fenomeno. Noi ci atteniamo ai dati tecnici e scientifici che arrivano". Così, in conferenza stampa, si è espresso il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni parlando della situazione nei Campi Flegrei. Ma cos'è che scatena queste scosse? Il fenomeno del bradisismo, cioè la lenta deformazione del suolo accompagnato anche da attività sismica. I Campi Flegrei sono un’area vulcanica attiva situata ad ovest di Napoli, che include i comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e parte della città di Napoli. Ma, a differenza del Vesuvio, non sono caratterizzati da un unico edificio vulcanico principale, ma sono piuttosto un campo vulcanico attivo da più di 80.000 anni, con diversi centri vulcanici situati all’interno e in prossimità di un’area che si chiama caldera.  

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