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Alessia Pifferi inizia lo sciopero della fame. L'avvocato: "Non ha più voglia di vivere"

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Alessia Pifferi, detenuta nel carcere di San Vittore, ha deciso di iniziare lo sciopero della fame. Lo ha comunicato il suo avvocato, Alessia Pontenani, affermando che la sua cliente "sta malissimo ed è distrutta" e spiegando che ieri ha preso questa decisione. La donna, 39 anni, è stata condannata all’ergastolo per l’omicidio volontario pluriaggravato di sua figlia Diana, lasciata da sola in casa per una settimana nel luglio 2022 e morta di stenti. Subito dopo la sentenza di primo grado, l’avvocato aveva dichiarato di voler fare ricorso in appello e di chiedere una nuova perizia psichiatrica. "È un dolore atroce", ha commentato la mamma di Pifferi, Maria Assandri, subito dopo la lettura del dispositivo. "Si è dimenticata di essere una madre. Deve pagare per quel che ha fatto. Se si fosse pentita e avesse chiesto scusa… Ma non l'ha fatto", ha aggiunto.

 

 

E la notizia dell'inizio dello sciopero della fame è stata argomento di discussione anche a Pomeriggio Cinque, il programma di attualità e di informazione condotto da Myrta Merlino. In diretta con lo studio, il legale di Pifferi, Alessia Pontenani, ha raccontato: "Alessia sta malissimo perché non ha più voglia di vivere. Si vede dall'abbigliamento e poi continua a piangere. Una cosa che non faceva mai". Il motivo? Secondo l'avvocato della detenuta, "è come se la sentenza le avesse sbloccato qualcosa. Non è il fine pena mai, ma il fatto che abbia compreso che nessuno le ha creduto e che pensino che abbia ucciso la bambina", ha affermato. 

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