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Mattarella, lezione agli studenti pro Gaza: "Dico quello che penso, come all'Onu"

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La lezione di Sergio Mattarella agli studenti pro Gaza che, all'università La Sapienza di Roma per la cerimonia "Giornata del laureato", lo hanno accolto con fumogeni e slogan come "Palestina libera". "Una lettera che è stata pubblicata da alcune agenzie di stampa e su alcuni quotidiani mi ha sollecitato a non rinchiudermi, come è stata definita, la torre di avorio del Rettorato". E vedendo un cartello che "sostanzialmente mi chiedeva cosa penso di quanto avviene a Gaza ed è quello che si registra in diversi atenei in questo momento. Non voglio lasciare questa domanda senza risposta. La condizione della questione della pace in Medio oriente, del diritto all’esistenza e alla sicurezza di Israele, dei diritti del popolo palestinese. E tra questi diritti quello di avere uno stato in cui riconoscersi. È una questione che la comunità internazionale avverte con grande preoccupazione e non da oggi. E non soltanto da quando l’assassinio di tante persone inermi ad opera di Hamas ha innescato una spirale di spaventosa violenza", dice il presidente della Repubblica rispondendo ai ragazzi del presidio ’Free Palestina' che gli avevano indirizzato una lettera.

 

"Quello che penso di quanto avviene a Gaza- aggiunge- l’ho detto pubblicamente e non in circostanze fortuite o informali, ma in occasioni pienamente significative, come nell’intervento che ho fatto 8 giorni fa" all’assemblea generale dell’Onu o "con la lettera che l’altro ieri ho inviato al presidente della Repubblica di Israele anche reiterando la richiesta di un immediato cessate il fuoco". 

 

Nel merito delle richieste degli studenti che hanno infiammato l'ateneo romano negli ultimi mesi, Mattarella ha ricordato: "Il potere, quello peggiore, desidera che le università del proprio Paese siano isolate, senza rapporti e collaborazioni con gli atenei di altri Paesi, perché questa condizione consente al peggiore dei poteri di controllare le università, di comprimerne il livello culturale e di impedire il suo grido e la sua spinta di libertà". "Ribadisco l’auspicio del dialogo in ogni ambito del nostro Paese, tra le diverse componenti sociali e le istituzioni e, nell’ambito accademico, tra le diverse componenti delle università. Nel reciproco rispetto, con attenzione particolare a tutto ciò che attiene all’effettività del diritto allo studio, senza che alcuno ritenga di poter esigere di imporre valutazioni o decisioni ma nel rispetto delle altrui opinioni, perché in questo rispetto risiede la libertà", conclude il capo dello Stato. 

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