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Passaportopoli, lo scandalo dei falsi italiani: la Farnesina richiama il Console

Dario Martini
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 Dopo l’ispezione di metà aprile, e i necessari approfondimenti su una serie di passaporti e relativi rilasci di cittadinanze, la Farnesina richiama d’urgenza il Console generale di Caracas Nicola Occhipinti. Partirà domenica direzione unica andata: Italia. Segno che sono necessari ulteriori chiarimenti direttamente da cui guida la nostra rappresentanza diplomatica in Venezuela.

L’obiettivo del ministero degli Esteri, come ha spiegato lo stesso dicastero in una nota nei giorni scorsi all’indomani dell’inchiesta de Il Tempo, è «accertare la corretta gestione delle pratiche amministrative e consolari, in particolare la regolarità delle procedure legate al riconoscimento delle cittadinanze italiane». Proprio quanto denunciato dal deputato di Fratelli d’Italia Andrea Di Giuseppe in un esposto del 9 gennaio scorso. Le indagini che sta conducendo la Farnesina, assieme e a Polizia, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza, «su numerosi fascicoli e atti amministrativi, e le relazioni finali della delegazione ispettiva, saranno come di consueto messe a disposizione delle autorità competenti». Tradotto: nel caso in cui dovessero emergere presunti reati sarà la Procura della Repubblica ad entrare in azione.

 

Occhipinti, a capo della sede diplomatica di Caracas, nel marzo del 2023, sentito dall’Ansa, ha descritto in questo modo l’attività che viene portata avanti in Venezuela: è considerato «il miglior consolato del mondo», dove «la produttività è mostruosa, tutti gli appuntamenti si danno via posta elettronica con risposte entro 24 ore e il rinnovo del passaporto a Caracas si fa in tre giorni, mentre all’interno del Paese si fa in 15 giorni senza dover venire alla capitale».

Adesso il console dovrà certamente spiegare agli ispettori con quanta rapidità e a seguito di quali verifiche siano state rilasciatele cittadinanze italiane per discendenza, su cui aleggiano i sospetti di frode. Basti pensare che solo da gennaio ad aprile sarebbero circa settemila i nuovi documenti rilasciati. Intanto, gli ispettori della Farnesina si stanno concentrando anche su altri Paesi dell’America Latina, in particolare Uruguay, Argentina e Brasile. Proprio quest’ultimo Paese è finito particolarmente sotto la lente d’ingrandimento.

 

Proprio nei giorni scorsi la Console aggiunta a San Paolo, Livia Satullo, ha spiegato come questa sede diplomatica sia destinata a diventare il più grande Consolato Generale d’Italia nel mondo, superando in termini di popolazione italiana residente quelli di Buenos Aires e Londra, che al momento detengono il primato. I suoi uffici viaggiano al ritmo di circa 170 rilasci giornalieri di passaporti e nel 2023 è stato sancito il record di 34mila passaporti emessi. Ma i controlli devono essere sempre tenuti al livello più alto possibile. D’altronde, come dimenticare quanto accadde nel 2017, con lo scandalo dei 300 cittadini brasiliani, tra cui calciatori militanti nelle massime divisioni dei campionati italiano, francese e portoghese, che avevano ottenuto la cittadinanza italiana in virtù dello "ius sanguinis", senza però avere i requisiti previsti dalla legge.

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