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Milano, poliziotto accoltellato da un marocchino irregolare da 22 anni. E Sala scarica sul governo

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Un agente di polizia è stato accoltellato in modo grave a Milano. E il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, dà la colpa al governo Meloni. Per usare un eufemismo, a «caldo» buttarla in politica appare un modo poco rispettoso verso lo stesso vice ispettore della polizia, Christian Di Martino, 35 anni, colpito con 3 coltellate al polmone, alla milza ed in pancia. A questo punto, appare opportuno, ricordare che Milano è maglia nera della criminalità in Italia, come certifica l’ultimo rapporto del Viminale, con quasi 7mila reati denunciati ogni 100mila abitanti nel 2022 e denunce in crescita del 3,5% nel primo semestre 2023. Tornando alla cronaca, il poliziotto è stato accoltellato intorno alla mezzanotte – tra mercoledì e ieri - nei pressi della stazione di Lambrate.

 

Una pattuglia di agenti era intervenuta per un uomo, in seguito identificato come Hasan Hamis, che stava lanciando pietre contro i treni e aveva colpito alla testa una donna di 55 anni, portata all’ospedale in condizioni non gravi. Il marocchino, in stato di alterazione, ha estratto un coltello, spuntato dalla manica del giubbotto, con una lama da 20 centimetri, colpendo per tre volte il vice ispettore, subito trasportato in condizioni gravi all'ospedale Niguarda dove è stato operato d'urgenza. L’operazione chirurgica è durata sette ore, l’uomo ha subito circa 70 trasfusioni. Le sue condizioni rimangono critiche ma stabili. Nel tentativo di bloccarlo sono rimasti feriti in modo lieve anche due agenti della Polfer.

 

Il marocchino, 37enne, dopo essere stato stordito dal taser, è stato arrestato. Non è la prima volta, perché Hamis è un pluripregiudicato. Era stato arrestato e foto segnalato addirittura 22 anni fa, esattamente il 18 dicembre del 2002 a Napoli. E da allora, è rimasto in Italia da irregolare, nonostante siano stati adottati tre provvedimenti di espulsione (2004, 2012, 2023). Finanche pochi giorni fa, il 5 maggio, era stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale dagli agenti della polizia ferroviaria di Bologna.

Ma per il dem Sala, «il governo non ha fatto il suo dovere». «Se c'è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo - afferma il primo cittadino di Milano - Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell'ordine o i cittadini» e in questo caso è «chiaro di chi è la responsabilità». Attraverso una nota, il Quirinale ha fatto sapere che «il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è informato dal ministro Piantedosi sulle condizioni di salute del vice ispettore Christian Di Martino». Anche la premier segue «con apprensione tutti gli sviluppi riguardanti l'aggressione». «All’agente ferito, alla sua famiglia e ai colleghi della polizia di Stato - afferma Giorgia Meloni - tutta la mia vicinanza». La Lega, invece, fa sapere che il vicepremier Matteo Salvini si è recato in forma privata all’ospedale NiAnni L’età del poliziotto raggiunto da tre coltellate È ricoverato in ospedale in gravi condizioni dopo essere stato operato guarda di Milano «per portare la propria solidarietà a familiari, amici e colleghi del vice ispettore ferito». A far visita al vice ispettore, anche il capo della polizia, Vittorio Pisani. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, fa sapere il Viminale, è costantemente in contatto con il capo della polizia, a cui ha chiesto di far giungere ai familiari e a tutti i colleghi del poliziotto «la sua commossa vicinanza in questo momento di grande preoccupazione». «Vicinanza» al vice ispettore anche da parte del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FdI).

«L’attuale situazione della sicurezza a Milano e quanto accaduto nella stazione di Lambrate meritano una riflessione che non può più essere rinviata e il sindaco Sala ne deve prendere coscienza» commenta la presidente della Consulta di Forza Italia ed ex sindaco di Milano Letizia Moratti. Il Coisp, sindacato di polizia, infine, rimarca che «ciò che è accaduto fa emergere ancor di più quanto le donne e gli uomini delle forze dell'ordine siano costantemente esposti a rischi per la propria incolumità nello svolgimento del proprio lavoro. Non possiamo che stringerci attorno al vice ispettore e alla sua famiglia».

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