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AstraZeneca, come ottenere i risarcimenti. L'avvocato Vitali indica la procedura

AstraZeneca ha dichiarato di aver avviato il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19.  La decisione è stata giustificata con una "eccedenza di vaccini aggiornati disponibili", ma l'azienda anglo-svedese a fine aprile ha ammesso per la prima volta in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra che il suo vaccino anti Covid può causare trombosi come raro effetto collaterale. L'ammissione potrebbe aprire la strada a risarcimenti multimilionari, almeno secondo quanto riportano i media. Stando a quanto si apprende, due strade sono percorribili: quella dei risarcimenti, appunto, e quella degli indennizzi. Ma quali sono le procedure? A fare chiarezza, parlando con Il Messaggero, è stato l'avvocato civilista Paolo Vitali. 

 

 

In caso di indennizzo, c'è una legge (210/1992) secondo la quale lo Stato è tenuto a pagare "chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica", ha spiegato il legale. Il denaro deve essere versato anche per coloro che hanno riscontrato lezioni permanenti in merito "all'integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione anti Sars-CoV-2 raccomandata dall'autorità sanitaria italiana".

 

 

L'altra possibilità, come premesso, potrebbe essere quella del risarcimento. Deve essere però certificata "una condotta dolosa o colposa", spiega l'avvocato, "quale potrebbe essere considerata la produzione e la commercializzazione di vaccini" con il danneggiato che deve dimostrare "solo il nesso causale tra l’attività o il prodotto e il danno patito. Nel caso della vaccinazione contro il Covid-19 sarà necessario ma anche sufficiente dimostrare che la complicanza (la trombosi) si è manifestata nel tempo immediatamente successivo all’assunzione del vaccino", ha aggiunto Vitali.