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Mirella Gregori, “l'ultima spiaggia”. L'appello della sorella e quel sospetto sull'amica

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«La famiglia è grata alla commissione bicamerale. Finalmente qualcuno si interessa alla storia di mia sorella. Per noi è l’ultima spiaggia, metto il mio cuore in mano alle vostre mani». È l’appello accorato di Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, rapita il 7 maggio di 41 anni fa a Roma e mai più trovata. Gregori si è recata a palazzo San Macuto per la prima seduta della commissione parlamentare di inchiesta e qui ha ricordato i primi attimi di quella terribile vicenda: «È stata fatta scendere con l’inganno da casa e non è più tornata. Ci sono dei punti che non sono stati vagliati, ci sono stati personaggi, depistaggi, sciacalli, lettere anonime e persone che hanno cambiato opinione».

 

 

Davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, la donna ha poi lanciato una pista da seguire: «Sonia De Vito noi non l’abbiamo mai incolpata ma che conoscesse la persona che doveva incontrare mia sorella lo abbiamo sempre pensato». Gregori ha spiegato che «Sonia De Vito è l’ultima persona che ha visto mia sorella» e ha ricordato, una volta scattata l’allerta per la scomparsa, di essere passata da Sonia per sapere se avesse notizie dell’amica Mirella: «Mi ha detto di sì, che era passata e che aveva un appuntamento a Porta Pia e poi sarebbe andata a suonare la chitarra a Villa Torlonia. Io sono rimasta così... perché Mirella non suonava la chitarra». «Sonia era la sua amica del cuore, qualcosa (Mirella ndr) deve averle detto, è impossibile che non sappia niente», ha continuato la sorella di Mirella. 

 

 

In particolare la donna ha ricordato «una verbalizzazione di un agente del Sisde al bar di Sonia» in base alla quale la ragazza avrebbe detto «’Noi non lo conoscevamo» ma «come ha preso Mirella poteva prendere pure me’». Maria Antonietta Gregori ha poi raccontato il momento in cui qualcuno citofonò alla sorella, lei scese per poi non tornare più: «Alessandro ha citofonato a mia sorella e non si sa se fosse veramente lui o qualcuno che ha usato il suo nome». Mirella, ha riferito la sorella, «quando hanno citofonato era titubante, ha detto ‘ah sì Alessandro, il mio compagno di scuola’, ed è scesa e non è più tornata». La sorella di Mirella ha concluso dicendo che «chi ha citofonato ha aspettato che mio padre rientrasse, secondo noi mia sorella e noi eravamo stati seguiti nei giorni precedenti».

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