Orlandi-Gregori, l'Americano ora ha un nome: "Ha partecipato al sequestro", ecco chi è
A oltre quarant'anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi ci sono tre inchieste aperte: quella della Procura di Roma, quella del promotore di giustizia della Santa sede e quella della commissione parlamentare che indaga sulle sparizioni della cittadina vaticana e di Mirella Gregori, a pochi mesi di distanza. L’ultima novità arriva proprio dalla commissione d'inchiesta di Montecitorio e Palazzo Madama, nel giorno in cui sono iniziate le audizioni dei familiari di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Il presidente della commissione, Andrea De Priamo, ha ricordato il giornalista Andrea Purgatori scomparso recentemente e che fu tra coloro che più si occuparono del caso. La novità riguarda l'identità del misterioso telefonista che, con strana inflessione anglofona, chiamò a casa Orlandi due settimane dopo la scomparsa di Emanuela. Le voci registrate di "Mario" e dell'"Americano", come definito all'epoca, sono state confrontate nell'ambito di una perizia fonica con un ex indagato, Marco Accetti, che nel 2013 si autoaccusò del duplice rapimento delle quindicennni, per il quale fu poi prosciolto.
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I risultati sono sorprendenti, perché secondo quanto riporta il Corriere dalla perizia tecnica richiesta da Giancarlo Germani, l'avvocato dello stesso Accetti, e affidata al consulente tecnico Marco Arcuri, esperto di informatica e Intelligenza artificiale, risulta che "la comparazione tra i file audio ha evidenziato una compatibilità media dell'86%, che è un livello altissimo, tra Accetti e tutti i telefonisti", spiega il perito.
L'avvocato di Accetti rocorda che "parliamo di reati gravissimi attorno alla sorte di due ragazzine", e questa è una delle "prove da tempo pubbliche, alle quali se ne aggiungeranno altre", in base alle quali è possibile ritenere che l'ex indagato ha "partecipato all'azione di sequestro. Non è un mitomane, questo è fuori discussione", afferma Germani.