Mondo di Mezzo

Massimo Carminati ora rischia di tornare in cella: sospesi i servizi sociali

Stefano Liburdi

Niente servizi sociali per Massimo Carminati che ora rischia di dover rientrare in carcere. Un nuovo colpo di scena piomba all’improvviso sull’infinito procedimento «Mondo di Mezzo», meglio noto con il nome di «Mafia Capitale». Lo scorso aprile la vicenda sembrava avviata finalmente alla conclusione con la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma di affidare «er cecato» ai servizi sociali per scontare il residuo della pena. Il procuratore generale Salvatore Vitello ha però impugnato la decisione del Tribunale che ha così sospeso l’affidamento in attesa della pronuncia della Cassazione. Gli ermellini potranno dunque confermare la decisione del Tribunale oppure ribaltare la sentenza. Se si verificasse quest’ultima ipotesi per Carminati si potrebbero riaprire le porte del carcere.

 

 

Uno dei principali protagonisti dell’inchiesta «Mondo di mezzo», nota anche con il nome di «Mafia Capitale», deve ancora scontare tre anni e due mesi di reclusione, più altri otto mesi per le offese rivolte in aula al sostituto procuratore Luca Tescaroli. Totale pena residua tre anni e dieci mesi, di poco al di sotto dei quattro anni di reclusione, limite sotto il quale è possibile richiedere la misura alternativa al carcere. Carminati è stato arrestato nel dicembre 2014 insieme ad altri 27 indagati tra i quali Salvatore Buzzi (fondatore della cooperativa 29 Giugno) nell’ambito dell’indagine avviata dalla Procura di Roma. Il 22 ottobre 2019 la Corte di Cassazione ha definitivamente annullato l’aggravante mafiosa, rilevando la presenza di due distinte associazioni «semplici»: quella di Buzzi e quella di Carminati. È stata decisa inoltre la celebrazione di un nuovo processo d’appello per ricalcolare le pene dei principali imputati. Il 9 marzo del 2021 la prima sezione penale della Corte d’appello di Roma ha condannato a 10 anni di reclusione il «cecato» e a 12 anni e 10 mesi Buzzi. Pene confermate anche dalla Cassazione nel settembre del 2022.

 

 

La sospensione dell’affidamento ai servizi sociali è una vera doccia fredda per Carminati che aveva scelto di dedicare il suo tempo di affido ai servizi per gli immigrati. Nell’attesa della pronuncia della Cassazione, «il nero» resta «libero sospeso», cioè fuori dal carcere, almeno per ora.