caso a foggia

Giorgia Meloni, insulti sessisti del rapper Gennarone al 1° maggio: e la sinistra muta

Insulti volgari e sessisti contro Giorgia Meloni, nel totale silenzio della sinistra. La frase inaccettabile si è sentita, neanche a dirlo, sul palco del concerto del primo maggio che si è svolto a Foggia. Durante lo spettacolo, a cui hanno partecipato anche alcuni esponenti dell’amministrazione comunale,  sul palco è salito un cantante locale il rapper Gennarone  che prima ha parlato di "spettro del fascismo", poi ha rivolto un insulto sessista a Giorgia Meloni (boc****ara). La polemica è cresciuta nelle ore successive, fini alle mezze scuse del cantante nella mattinata di giovedì 2 maggio: "Chiedo scusa - dice il rapper foggiano - ma le mie parole erano più che altro rivolte al fascismo. Erano una provocazione artistica. Mi sembra una cosa anormale quella che sta accadendo in Italia soprattutto da parte di una presidente del Consiglio che non si dichiara apertamente antifascista e vara leggi che mettono il bavaglio alla stampa e riducono la libertà sull’aborto". E ancora: "È un periodo storico molto delicato e se non ne parliamo noi artisti, ognuno attraverso la propria forma, chi lo dovrebbe fare". Sì avete capito bene, quell'epiteto a una donna, a prescindere dalla carica che ricopre, è una "provocazione artistica". 

 

Da Fratelli d'Italia e dai partiti di maggioranza è arrivata la solidarietà a Meloni per un attacco assurdo e inaccettabile, dalle forze di sinistra silenzio pneumatico. "Sono da condannare fermamente gli insulti sessisti pronunciati da uno pseudo rapper durante il concerto del primo maggio a Foggia contro il presidente Meloni. Stereotipi violenti, sessisti e discriminatori sono inaccettabili se pronunciati in qualsiasi contesto, ma sono ancora più deprecabili se vengono urlati dal palco di una kermesse pubblica, nascondendosi - a posteriori - dietro a fantomatiche quanto insistenti motivazioni artistiche. Chiunque si esprima in modo offensivo deve essere condannato senza esitazione ed è deludente l’assenza di una presa di posizione chiara e tempestiva da parte dei rappresentanti istituzionali presenti all’evento. Attendiamo di sapere cosa ne pensa il segretario del Pd, Elly Schlein, di queste ingiurie che offendono tutte le donne, indipendentemente dall’appartenenza politica",  dichiara Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.