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25 aprile, allarme anarchici nel nome di Cospito e della lotta anti-Israele

Francesca Musacchio
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«25 aprile di resistenza e antisionista». È lo slogan che da giorni rimbalza sui siti d’area di anarchici e antagonisti per il giorno della Liberazione. Un messaggio che vuole rivendicare appunto una resistenza «per farci ispirare da quanto accadde 79 anni fa, per trovare forza e determinazione per affrontare insieme uno dei momenti più difficili della storia recente». E Roma si blinda per una giornata che potrebbe essere a rischio. Oltre 600 gli agenti messi in campo con il dispositivo sicurezza che è partito già da ieri con controlli e bonifiche a Porta San Paolo e nelle zone adiacenti, dove si svolgeranno le iniziative su cui Questura e Prefettura dedicano massima attenzione. Alle 8.30, infatti, la Brigata Ebraica deporrà una corona d’alloro. Ma a piazzale Ostiense, alla stessa ora, è prevista la manifestazione di studenti palestinesi e movimenti antifascisti e antisionisti che fanno capo all’antagonismo di sinistra. Un clima particolarmente teso che impone la massima vigilanza per evitare qualsiasi contatto.

 

 

E proprio il tema del conflitto in Medio Oriente e i rigurgiti di antisemitismo che sono emersi, sono al centro dei festeggiamenti per il 25 aprile da parte del mondo antagonista. Già l’altra notte, proprio Roma, è stata teatro di blitz degli anarchici che hanno dato alle fiamme cassonetti, danneggiato bancomat auto e vetrate di istituti di credito al Tuscolano, in previsione della decisione della Cassazione sulla condanna ad Alfredo Cospito e Anna Beniamino, i due anarchici detenuti per l'attentato alla scuola Allievi Carabinieri di Fossano del 2 giugno 2006. Ieri, infatti, la Suprema Corte ha confermato 23 anni di carcere per Cospito e 17 per Beniamino, rigettando i ricorsi della difesa e della Procura generale di Torino. Anche oggi gli anarchici potrebbero infiltrarsi in manifestazioni come quella a Porta San Paolo e nei due cortei previsti a Roma sud ed est.

 

 

Il sostegno ai palestinesi in chiave anti ebraica è il collante del mondo antagonista che però si scaglia anche contro l’esecutivo, definito «fascista». «Il 25 aprile 2024 non è il primo del governo Meloni, ma è senza dubbio quello in cui gli effetti della linea politica reazionaria e fascista della maggioranza si percepiscono più duramente - si legge sui siti d’area -. I diritti sociali sono sempre più a rischio, con l’abolizione del reddito di cittadinanza e la precarizzazione del lavoro». Il clima teso si respira anche a Milano, dove l’allerta è alta per la manifestazione nazionale per la Liberazione, aperta sempre da deportati e brigate ebraiche che, proprio quest’anno, potrebbero essere oggetto di contestazioni pesanti. Il dispositivo di sicurezza sarà impegnato soprattutto nella fase finale della manifestazione, che si concluderà in piazza Duomo, dove ad attendere il corteo dovrebbero riunirsi le varie realtà antagoniste e le bandiere palestinesi.

 

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