Chiara Ferragni non è sola? L'Antitrust punta i fari sugli influencer: il bilancio
In un anno l’Antitrust, a fronte di 34.595 segnalazioni in materia di tutela dei consumatori e 102 procedimenti conclusi, ha restituito oltre 122 milioni di euro, rimpinguando così il fondo stanziato gestito dal Mimit dove confluiscono le entrate derivanti dalle sanzioni per pratiche commerciali scorrette (poi usate per finanziare iniziative a favore degli utenti). È il bilancio della relazione annuale dell’attività dell’Agcm tra gennaio 2023 e marzo 2024, presentata dal presidente Roberto Rustichelli, che punta i fari sul settore dell’influencer marketing, salito agli onori della cronaca dopo il Balocco-gate e la bufera social scatenatasi contro Chiara Ferragni.
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Il comportamento dei consumatori è stato «indebitamente pregiudicato da una comunicazione fondata su una ambigua commistione tra sponsorizzazione e iniziative di beneficenza, inducendoli a credere - contrariamente al vero - di contribuire all’iniziativa benefica attraverso l’acquisto del prodotto», ha evidenziato Rustichelli, riferendosi al ’Pandoro Pink Christmas’, al centro del procedimento verso Balocco Industria Dolciaria e le due società che fanno capo all’imprenditrice milanese, Fenice S.r.l. e Tbs Crew S.r.l.. Questo tipo di comunicazioni commerciali è «oggetto di grande attenzione per la loro rilevanza e problematicità», perché capaci di «incidere in maniera significativa sulle scelte economiche dei consumatori, facendo leva sulla loro particolare sensibilità etica», ha assicurato infatti il presidente. Sul fronte della concorrenza invece, sono state 1.271 le segnalazioni, 99 le operazioni di concentrazione valutate, 8 i procedimenti in materia di intese e 6 in materia di abusi di posizione dominante. E a proposito di abuso di posizione dominante, domani mattina è in calendario l’audizione dei rappresentanti Ryanair di fronte all’Autorità in relazione all’indagine - tutt’ora in corso - sulle presunte «restrizioni» alla vendita di voli denunciate dalle agenzie di viaggio.
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Ma intanto, il ceo del gruppo, Michael ÒLeary, non le manda certo a dire: alla vigilia dell’audizione ha convocato i giornalisti in conferenza stampa e li ha accolti circondato da sagome cartonate vestite da pirati. Al posto del viso, loghi e nomi noti: Booking, opodo, e-Dreams. E Jack Sparrow? Hanno chiesto scherzando i cronisti, riferendosi al celebre protagonista della saga ’Pirati dei Caraibì interpretato da Johnny Depp. «Eccolo», ha risposto ÒLeary, indicando un quarto cartonato, sempre vestito da corsaro, con il tricolore italiano e la sigla dell’Agcm. Un siparietto organizzato, per ribadire la propria posizione sulla vicenda. «L’Antitrust si è fatta ingannare dalle affermazioni false delle Ota pirata, già respinte dalla sentenza della Corte d’Appello di Milano di gennaio 2024, che ha ritenuto la politica di vendita di Ryanair a favore dei consumatori». Le aspettative sull’incontro di domani però non sono alte. «Non mi aspetto di vincere», ha chiosato infatti ÒLeary, che però ha assicurato: in caso «faremo ricorso al Tar. E lì vinceremo».