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Iran-Israele, il monito di Crosetto: "Siamo impreparati a un attacco"

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A poche ore dall'attacco di Israele a Iran parla il ministro della Difesa, Guido Crosetto. La controffensiva di Tel Aviv "era una cosa aspettata. La cosa importante era vedere l’intensità della risposta. Tutto sommato è stata una risposta non eccessiva. Una risposta che potrebbe in qualche modo chiudere la questione che si era aperta con la bomba in Siria. Anche le dichiarazioni successive ci danno la speranza che si possa chiudere qui questo fronte", spiega l'esponente del governo di Gioria Meloni a Giù la maschera su Radio Uno. Insomma, "è stata una risposta accettabile anche dal punto di vista iraniano". Quanto alle possibili ripercussioni sulla questione di Gaza, per Crosetto "sono due capitoli distinti. Penso che la determinazione israeliana sia quella di andare avanti e non ci sia un cambio di strategia. L’idea di estirpare Hamas e rendere più sicura la Striscia di Gaza continua a essere prioritaria per il governo israeliano".

 

E l'Occidente? Quali contromosse adottare?  Se un paese europeo subisse un attacco come quello sferrato dall’Iran contro Israele, sarebbe in grado di difendersi? La risposta del ministro è "no". "Non così, no - ha detto a Rai Radio 1 - Tra due o tre anni potremmo esserlo. Israele stessa ha avuto bisogno dell’aiuto di americani, inglesi, francesi e giordani. Aerei di queste quattro nazioni si sono alzati in volo per intercettare droni o missili che erano diretti in Israele, anche perché ci sono diversi tipi di attacchi che ha subito Israele. Un drone parte - ha spiegato - e ci mette sei ore per arrivare all’obiettivo, un missile da crociera parte e ci mette due ore, un missile balistico ci mette meno di dieci minuti. Se ti lanciano un missile ipersonico ci mette meno di un minuto, per cui - ha detto Crosetto - a seconda della gravità dell’attacco i tempi di reazione sono sempre più difficili da mantenere".

 

L’Occidente sarebbe disponibile a fornire la difesa aerea invocata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensyj contro la Russia, ma è "totalmente impreparato", spiega Crosetto. La disponibilità a dargli la difesa aerea - ha spiegato il ministro - ci sarebbe eccome, perchè la priorità penso sia quella di difendere i cittadini. Io non riesco a fare diversità, come fanno alcuni, tra civili ucraini, civili palestinesi o civili israeliani. Sono tutti uguali, quindi la necessità di difendere civili dagli attacchi aerei va in qualche modo soddisfatta. Il problema è - ha detto il ministro della Difesa - avere le cose da dare. Noi abbiamo un occidente che, tranne gli Stati Uniti, è arrivato totalmente impreparato perchè da 40 anni-50 anni pensava che non fosse più in uso la parola guerra, pensava che le forze armate dovessero essere smantellate, che le riserve di armamenti fossero inutili e quindi - ha concluso - adesso raccogliamo i frutti di ciò che abbiamo seminato". 

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