Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Rai, il web sistema i conti. Ma non basta: è sciopero

Angela Bruni
  • a
  • a
  • a

Il Consiglio di Amministrazione della Rai, presieduto di Marinella Soldi, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2023 illustrato dall’Amministratore Delegato, Roberto Sergio. Il bilancio evidenzia un risultato netto consolidato in pareggio e un indebitamento netto pari a 568 milioni di euro, in miglioramento rispetto all’anno precedente e comunque attestato su livelli di sostenibilità. L’indebitamento netto medio del 2023 è stato di 328 milioni di euro. La gestione 2023 del Gruppo Rai, anche per effetto dell’assenza dei costi legati ai Grandi Eventi Sportivi e grazie alla continua attenzione all’ottimizzazione dei costi, ha potuto destinare maggiori risorse al potenziamento e al riposizionamento dell’offerta, nonché al finanziamento di un piano straordinario di incentivazione all’esodo finalizzato al rinnovamento delle competenze digitali, coerentemente con il processo di evoluzione in digital media company. Sul fronte dei ricavi, da segnalare che quelli pubblicitari - nonostante l’assenza di Grandi Eventi Sportivi (il 2022 aveva beneficiato della raccolta connessa ai Mondiali di Calcio in Qatar) e in presenza della penalizzazione derivante dall’applicazione dell’ulteriore stretta sugli affollamenti pubblicitari - risultano complessivamente in aumento di oltre 22 milioni di euro. Una crescita sostenuta in particolare dai ricavi da web (+31,6%), grazie alle straordinarie performance di RaiPlay. Va segnalata altresì la diminuzione degli introiti da canoni ordinari, determinata per lo più dal sensibile incremento della morosità sulle bollette elettriche correlata alla complessità del contesto socioeconomico.

Il Gruppo Rai conferma poi la propria leadership televisiva nel prime time (37,8%) e registra nell’intera giornata uno share del 37%. Rai 1 è il primo canale nazionale sia nelle 24 ore (18,3%) sia in prima serata (20,4%), monopolizzando le prime posizioni nelle classifiche dei generi fiction, cinema e cultura, scienza e ambiente, e si conferma secondo canale europeo dopo BBC One. Il Consiglio di Amministrazione ha poi preso atto dei palinsesti estivi 2024. Il filo conduttore sarà lo sport che accenderà Rai 1 e Rai 2 trasmettendo, tra l’altro, gli Europei di calcio, le Olimpiadi e Paralimpiadi, oltre al Tour de France. La riunione del cda si è poi aggiornata ad oggi. Contestualmente all’approvazione del bilancio da parte di viale Mazzini, l’assemblea dei Cdr e dei fiduciari Rai ha proclamato lo stato di sciopero e ha affidato all’Usigrai in pacchetto di cinque giorni di sciopero.

 

 

 

«L’Assemblea contesta la volontà di trasformare il Servizio Pubblico nel megafono dei partiti, e all’azienda gli accorpamenti di testate calati dall’alto che svuoterebbero Radio1 della sua vocazione all news - si legge nella nota sindacale - la mancata volontà di indire una selezione pubblica per sostituire gli oltre 100 colleghi usciti dalla Rai negli ultimi anni, il mancato rispetto degli accordi sindacali sugli organici nella Tgr, l’assenza di risorse per stabilizzare i precari che lavorano nelle reti, i tagli alle troupe e la disdetta da parte del vertice del premio di risultato». Non parteciperà tuttavia alla protesta, l’Unirai che ritiene «prioritaria la stabilizzazione dei precari così come si batterà per risolvere la questione della carenza degli organici in un quadro di certezze sulle risorse economiche. Faremo sentire la nostra voce anche ai tavoli sul premio di risultato perché il nuovo accordo non penalizzi nessuno. Ma non parteciperemo a scioperi "politici" per non essere strumentali a chi sta dipingendo l’azienda, a soli fini elettorali, come un carrozzone in declino. I dati contenuti nel bilancio, approvato proprio oggi, fortunatamente parlano di una situazione ben diversa da come la si vuole rappresentare. Restiamo convinti - conclude la nota Unirai - che lo strumento migliore per tutelare i lavoratori sia quello della mediazione, lasciando da parte qualsiasi contrapposizione politica e ideologica». 
 

Dai blog