
Quarto Grado, parla la testimone del giallo di Aosta. Picozzi: "Premeditato"

Si è trattato dell'ennesimo femminicidio. Questo è quanto ha affermato il procuratore capo di Aosta, Luca Ceccanti, in merito alla morte di Auriane Nathalie Laisne, la giovane francese ritrovata senza vita e con segni di arma da taglio in una chiesa diroccata sulle montagne della Valle d'Aosta. A Quarto Grado, il programma di attualità condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, si è cercato di analizzare i punti salienti della vicenda per capire quali potrebbero essere stati i motivi che avrebbero spinto Teima Sohaib, il ragazzo di origini egiziane "gravemente indiziato" del delitto a compiere questo gesto di estrema efferatezza. "Ho sentito di una ragazza uccisa e mi si è acceso un flash. Ho chiamato il comandante dei carabinieri", ha raccontato un primo testimone. Ma cos'è accaduto nella notte tra il 26 e il 27 marzo? Il giovane aveva davvero premeditato di togliere la vita ad Auriane?

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Per il pm non è stato un raptus. Per risolvere questo giallo ha giocato un ruolo chiave una testimone, che ha incontrato i due ragazzi poche ore prima dell'omicidio. "Mi ricordo che sono entrati nel bar. Lui si è avvicinato, mi ha detto che faceva parte della rete Urbex e che cercava un posto abbandonato dove accamparsi. Mi ha mostrato un canale TikTok che sembrava fosse il suo e io gli ho mostrato questo villaggio. Mi sembrava un luogo abbandonato", ha riportato la donna. "Il 6 aprile io apprendo che è stato trovato un corpo e ho immediatamente capito che era lei. Quando i carabinieri mi hanno mostrato le foto, ho identificato Auriane", ha aggiunto. Poi, in studio è intervenuto anche il criminologo Massimo Picozzi. "C'è da credere che nelle due teste ci fossero pensieri differenti. Era una ragazza pronta a credere, nonostante gli episodi pregressi", ha detto. "Penso che lui lo abbia premeditato. Quando c'è un femminicidio premeditato, si colpisce in maniera più letale", ha concluso l'esperto.
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