strage di suviana
Centrale, il racconto del dipendente: "Rumore assurdo, è scoppiato tutto"
Alla centrale di Bargi, sul lago di Suviana, nel Bolognese, ieri è stato il giorno del dolore: in mattinata è stato ritrovato dai sommozzatori il corpo dell’ultima vittima, Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli: dopo tre giorni di febbrili ricerche nell’acqua torbida, tra i piani -8 e - 9 allagati dopo l’esplosione, il crollo e l’incendio, è salito a 7 il tragico bilancio delle vittime nella centrale idroelettrica da sempre vanto del comune di Camugnano e risorsa del territorio, e ora trasformata in un luogo di morte: ad assistere i parenti, un team di psicologi. "Quando sono arrivato loro stavano già lavorando. Ho l’abitudine di scendere e andare a salutarli tutti, lo faccio sempre. Qualche volta porto giù anche un caffè. Così sono sceso mentre stavano facendo il collaudo. Ho sentito l’alternatore che faceva questo rumore un po’ anomalo e all’inizio non gli ho dato troppo peso. Poi è andato fuori giri...", ha raccontato oggi al Corriere della Sera Emanuele Santi, dipendente dell’Enel Green Power.
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Un rumore che, passo dopo passo, diventava "assurdo". Il fuori giri "diventava sempre più forte, non si fermava più", ha affermato. Poi la consapevolezza e il tentativo di salvare il salvabile. "Quando ho capito che non si sarebbe fermato ho cominciato a gridare: via, via tutti, fuori! E sono scappato su", ha ammesso Santi, che poi ha ricordato che al piano -8 "è scoppiato tutto" e che al -9 è arrivata l'acqua. La versione del dipendente dell'Enel Green Power ha trovato conferma nelle parole di Calogero Turturici, comandante dei vigili del fuoco di Bologna: "Non c’è stata un’esplosione improvvisa dell’alternatore ma è stata preceduta da segnali anomali che hanno convinto gli operatori di trovarsi in una situazione di pericolo e a scappare", ha affermato.