Morto Roberto Cavalli, lo stilista aveva 83 anni
Lo stilista e imprenditore Roberto Cavalli, fondatore dell’omonima casa di moda, la cui prima collezione risale al 1970, è morto a Firenze all’età di 83 anni dopo una lunga malattia. Lascia sei figli. Accanto a lui nelle ultime ore, come negli ultimi quindici anni, la compagna Sandra Bergman Nilsson, 38 anni. In passato eletta più bella di Svezia, suo paese d’origine, Sandra aveva reso Cavalli padre per la sesta volta poco più di un anno fa. Il bimbo si chiama per volontà dello stesso Cavalli come il padre, ucciso dai nazisti in una rappresaglia a Cavriglia (Arezzo) nl 1944 quando il futuro stilista aveva solo tre anni. Roberto Cavalli era nato a Firenze il 15 novembre 1940.
Rimasto orfano, Roberto Cavalli cresce con la cura della mamma Marella e dei nonni. Il nonno materno, Giuseppe Rossi, era un famoso pittore macchiaiolo e molte sue opere sono parte del patrimonio degli Uffizi ancora oggi. Il giovane Roberto studia arte e si specializza in applicazioni tessili e si immerge nel mondo della moda e nemmeno trentenne le sue idee vengono notate da stilisti come Cardin ed Hermès. La sua moda ’patchwork’, le sue idee ’stravagantì proposte per la moda giovane, lo portano nel 1970 al Salon du Prêt-à-Porter di Parigi dove presenta la prima collezione che porta il suo nome e nel 1972 apre la sua prima boutique a Saint Tropez, sulla Costa Azzurra, meta di turisti e vip in cerca delle ultime tendenze di moda. Nello stesso periodo porta in passerella a Pitti Immagine Uomo prima e a Milano Collezioni poi le sue prime creazioni in fatto di jeans, che diverranno nel tempo il suo marchio di fabbrica. Infatti iniziano ad essere lanciati sul mercato dallo stilista i primi jeans denim stampati, fatti con intarsi di pelle, broccati e con stampe animalier. Il primo successo di Roberto Cavalli è accompagnato dal matrimonio Silvana e dalla nascita dei figli Tommaso e Cristiana, ma poco dopo la coppia si sfalda. La seconda moglie, Maria Düringer (arrivata seconda a Miss Universo nel 1978), diventerà collaboratrice e compagna di ispirazione della successiva fase della carriera di Cavalli. Tra interessi vari, la coppia produce una moda sportiva e giovanile che spopola negli anni Novanta. In particolare i «jeans sdruciti», che però vengono invecchiati con una tecnica a sabbia calda, che fu anche oggetto di discussioni e polemiche.