ritorno dell'infezione
Morbillo, aumento dei casi. Bassetti: chi può chiedere l'esame sierologico
"Morbillo, cosa può fare il singolo? Se non si è stati vaccinati o non si è fatta la malattia, o si hanno dubbi in merito, basta chiedere al proprio medico curante la prescrizione per l’esame sierologico che attesta se si è immuni. Poi, se non lo si è, ci si potrà vaccinare". Matteo Bassetti, primario infettivologo del Policlinico San Martino di Genova, suggerisce questa strada per contrastare il ritorno dell’infezione, dopo che l’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità ha segnalato 213 casi solo nei primi 3 mesi dell’anno. "Tra l’altro - ricorda lo specialista su Facebook - con due dosi" di vaccino, "o se si è fatta la malattia, l’immunità" contro il morbillo "è perenne".
Sull’aumento dei casi di morbillo in Italia "i medici di famiglia monitorano con attenzione il fenomeno, considerando l’elevato livello di contagiosità di questa malattia. I colleghi sono allertati e informati. Per quanto riguarda i pazienti, però, non c’è una grande preoccupazione a riguardo. Non riceviamo molte richieste di informazioni a proposito, tanto meno richieste di test sierologici", che comunque "possono essere prescritti a persone non vaccinate che non sanno se hanno avuto la malattia e, quindi, un’immunizzazione naturale". Lo spiega all’Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), in merito alle indicazioni di ricorrere al test proposte da Matteo Bassetti, primario infettivologo del Policlinico San Martino di Genova, a chi ha dubbi rispetto all’aver avuto la malattia.
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"Ai medici di famiglia della Fimmg - continua Scotti - abbiamo inviato indicazioni per mettere in atto un’attenzione ancora più decisa, a partire dal controllo delle coperture vaccinali degli assistiti, anche se si tratta di un’attività di routine per il medico di medicina generale. Abbiamo ricordato inoltre l’importanza dell’informazione alle persone fragili e delle misure necessarie per la prevenzione in casi di possibili contatti. I colleghi sono ’attenzionatì sulla diffusione delle malattie infettive". Su questo tema, infatti, "più che allertare la popolazione è importante la vigilanza dei sistemi di cure primarie - medicina generale e pediatria di libera scelta - sia per verificare le coperture vaccinali sia per favorire l’immunizzazione, anche attraverso la sierologia", conclude Scotti.