Dengue, l'allarme di Massimo Clementi: "Il problema si porrà"
La Dengue in Italia ha già fatto registrare oltre 100 casi nel 2024, il tutto mentre la zanzara tigre, vettore competente per questo virus nel nostro Paese, non si è ancora risvegliata ovunque, per esempio al nord, ma si avvicina alla sua stagione. A che punto siamo? «Ci siamo già dentro, sostanzialmente», ammette all’Adnkronos Salute il virologo Massimo Clementi, commentando i numeri diffusi da Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa, che all’Adnkronos Salute ha fatto notare come l’area europea stia già pagando un primo prezzo al climate change.
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«Quelle registrate» in Italia al momento «sono state forme poco sintomatiche - puntualizza l’esperto che per anni ha diretto il Laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano - mentre per ora non ci sono state forme molto gravi, il che vuol dire che non ci sono state doppie infezioni», che complicano il quadro e rischiano di far degenerare la patologia. «Ma vuol dire anche che siamo avviati a stagione in cui il problema Dengue si porrà». E si porrà, precisa Clementi, «in misura proporzionale al modo in cui sapremo limitare la proliferazione degli insetti che permettono la circolazione del virus. L’esito dipenderà da noi, da come ci difenderemo da questi casi e da questi vettori che stanno trasportando l’infezione. Può sembrare di fare la guerra ai mulini a vento se si dice che dobbiamo difenderci dalla zanzara tigre, ma in realtà ci sono dei modi chimici per farlo». Certamente, sottolinea Clementi, «il cambiamento climatico si sta facendo sentire in relazione alla colonizzazione delle nostre aree da parte dei vettori e, conseguentemente, si farà sentire in relazione al fatto che la Dengue arriverà. Noi stiamo diventando un Paese più affine agli altri che si affacciano sul Mediterraneo dall’Africa, Paesi che potrebbero avere lo stesso clima che fra poco avrà l’Italia. E questi vettori ne approfittano. Se ci vuole volontà politica di affrontare la questione? Certo, questo sarà un problema per il futuro. Ma un problema non affrontabile con il Green pass - sorride - Potremmo chiederlo alla zanzara, ma dubito funzioni».