allarme di mantovano
Fentanyl "nuova pandemia". L'allarme di Mantovano: perché rischia di travolgerci
Quella del Fentanyl "negli Stati Uniti è una pandemia e non bisogna farsi trovare impreparati". Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è stato ospite di Monica Maggioni domenica 24 marzo a In Mezz'ora, su Rai3. L'esponente del governo ha toccato anche l'allarme per la dipendenza, sempre più diffusa, dal potente oppiaceo sintetico. "Il Fentanyl è una questione tornata ai livelli massimi e sarà portata al G7 a giugno. Non si può ignorare perché la pericolosità di piccolissime dosi della sostanza rende la sua diffusione incontrollabile, al punto che gli agenti delle forze di polizia che svolgono attività di contrasto devono fare moltissima attenzione", afferma Mantovano.
Negli Stati Uniti questo oppiaceo sintetico sta devastando un’intera generazione: "È in atto una pandemia- continua Mantovano- 106mila morti nel 2022 a fronte degli 86mila dell’anno precedente e dei 60mila del 2020. Non dobbiamo farci trovare impreparati perché di fronte a una pandemia non esistono confini". Una preparazione da approntare "su più fronti: sanitario, di contrasto di polizia e dell’informazione. Il piano varato dal governo punta proprio a non farsi trovare di sorpresa", prosegue.
La chiamano droga degli zombie perché chi è sotto l’effetto cambia la postura, ripiegandosi su se stesso. "Dal punto di vista del contrasto il problema è che «c’è un mercato dalla remuneratività elevatissima - spiega Mantovano - Questa è un tipo di droga per la quale bastano anche solo due, tre milligrammi per causare un effetto letale, basti pensare che per avere un effetto drogante della cocaina bisogna avere almeno 50 milligrammi. Quindi di Fentanyl ne basta poco e costa anche poco: alla fonte in Usa costa 25 centesimi di dollari, ma con una elevata remuneratività poiché ciascuna pastiglia al dettaglio arriva intorno a un dollaro e venticinque centesimi. Quindi il 500% in più". E con questo margine i cartelli messicani, brasiliani e i loro riferimenti negli Usa fanno affari d'oro. C'è un solo italiano finora arrestato per un traffico per questo tipo di sostanza: "La riceveva sintetizzata da un laboratorio cinese già inserita nei libri che trasferiva negli Stati Uniti. Lì il destinatario o mangiava le pagine, o faceva in modo di ricavare questi milligrammi dalle pagine stesse", sottolinea Mantovano.