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L'Aquila proclamata Capitale italiana della Cultura 2026. “Ricostruire il tessuto sociale”

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L’ Aquila ce l’ha fatta. Al suo secondo tentativo - il primo fu nel 2022 - il capoluogo abruzzese è stato proclamato Capitale italiana della Cultura 2026. Un milione di euro per attuare il dossier ‘L’Aquila città multiverso’ che punta alla «creazione di un modello di rilancio socioeconomico territoriale a base culturale». La vittoria arriva a 15 anni dal terremoto, ma già dalle audizioni e di nuovo oggi il sindaco Pierluigi Biondi ha ribadito che «questo riconoscimento non è un risarcimento, ma un elemento intorno a cui ricostruire il tessuto sociale. La cultura è un elemento fondante, è il recupero dell’identità e voglia di emancipazione». È così che L’ Aquila vuole rialzarsi e trainare tutte le aree colpite dai sismi del Centro Italia. Il programma vuole infatti costituire «un esempio», un modello replicabile di sviluppo sostenibile anche per Rieti e per le aree interne italiane che «hanno perduto centralità». 

 

 

L’obiettivo è rimodulare il rapporto tra centro urbani e piccoli borghi, poco conosciuti ma pieni di di identità sociale e culturale, attraverso un palinsesto di eventi diffusi. Anche se poi un centro ci sarà, e sarà il Museo nazionale dell’Abruzzo (Munda), sito riconosciuto autonomo dal Mic nel 2020 e ospitato dal Castello cinquecentesco, oggi in fase di restauro. Il comitato promotore della candidatura lo ha posto al centro del dossier. «Dal 2026 il Museo diventerà una piazza, una moderna agorà, un centro di coesione sociale. La progettazione degli spazi renderà il museo un dinamizzatore di comunità di riferimento. Saremo la Casa della cultura dell’Aquila», ha spiegato la scorsa settimana Federica Zalabra, direttore regionale dei Musei d’Abruzzo, durante l’audizione pubblica delle dieci finaliste che di fronte alla commissione hanno esposto i loro dossier. 

 

 

E oggi la commissione, presieduta da Davide Desario, ha definito quello de L’ Aquila «eccellente», scegliendolo all’unanimità per la sua capacità di coinvolgere «un numero rilevante di realtà, creando un forte collante con i territori circostanti. Il budget previsto è coerente con gli obiettivi. La strategia di spesa indicata è destinata ad avere un importante effetto moltiplicatore». Al sostegno economico penserà anche la Regione Abruzzo. «È una grandissima emozione, una vittoria difficile. Il fatto che la Giuria abbia riconosciuto L’ Aquila all’unanimità ci dà il sigillo dell’eccellenza di quello che la nostra città è stata capace di presentare con il supporto della Regione Abruzzo che ora con il nuovo Consiglio regionale non appena sarà insediato provvederemo a individuare anche le risorse», ha detto oggi Marco Marsilio, appena confermato alla guida della Regione in quota Fratelli d’Italia. Tant’è, L’ Aquila ha avuto la meglio sulle altre nove finaliste Agnone, Alba, Gaeta, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese. E forse in futuro la delusione di chi non ha incassato il titolo potrà essere mitigata da un premio alternativo. Avanzata da Desario, la proposta è stata raccolta dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: «Assumo l’impegno di trovare qualche forma per premiare tutte le città finaliste. Adesso - ha detto il ministro - vedremo come reperire le risorse, in modo da far vivere tutti questi progetti».

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