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Papa Francesco, la fronda tedesca in Vaticano dopo la "bandiera bianca"

Proseguono le polemiche per le dichiarazioni rilasciate da Papa Francesco nei giorni scorsi in cui il Pontefice ha chiesto a Kiev «il coraggio di alzare bandiera bianca» e «di negoziare». Un messaggio che - come ha replicato il Vaticano - è stato mal interpretato: «Il negoziato - hanno chiarito dalla Santa Sede - non è mai una resa». Una spiegazione che, però, non sembra essere bastata a placare il forte dibattito che ne è scaturito e non sembra aver convinto i maggiori interlocutori della scena mondiale. I vescovi tedeschi parlano di «formulazione infelice».

 

Il Pontefice - ha dichiarato Matthias Kopp, portavoce della Conferenza episcopale tedesca (Dbk) - «ha ripreso l’immagine della ’bandiera bianca' e ha invitato l’Ucraina ad ’avere il coraggio di esporre la bandiera bianca'. Questa formulazione è stata infelice. Ma non si trattava di una capitolazione davanti allo Stato aggressore, la Russia, bensì di una disponibilità al negoziato», poiché «resta evidente» che «il Papa - proprio come la Conferenza episcopale tedesca - è a favore di una pace giusta e duratura in Ucraina». E mentre l’ambasciata russa presso la Santa Sede ha ribadito a LaPresse che «le parole del Papa sono una conferma della sua dedizione alla diplomazia e al dialogo nel raggiungimento della pace giusta e stabile in Ucraina», Kiev resta salda sulle sue posizioni: «La nostra bandiera è gialla e blu», ha ribadito il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba. E in serata ha convocato il nunzio apostolico Visvaldas Kulbokas a Kiev poiché - questa la motivazione - l’Ucraina «è rimasta delusa dalle parole del Pontefice» che «avrebbe dovuto inviare segnali alla comunità internazionale sulla necessità di unire immediatamente le forze per assicurare la vittoria del bene sul male, oltre a fare appello all’aggressore, non alla vittima».

 

Anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, non ha usato mezzi termini: «La resa non è pace», ha dichiarato. «Il nostro sostegno all’Ucraina salva vite umane e deve continuare». Dello stesso tenore le parole del cancelliere tedesco Olaf Scholz: «Quando si tratta della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina - ha spiegato - la posizione della Germania è molto chiara. L’Ucraina ha il diritto di difendersi e può contare sul nostro sostegno con molte, molte opzioni», ha detto senza mai citare direttamente il Papa. In serata sono arrivate anche le parole della Casa Bianca. «Il presidente Biden - ha spiegato un portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa - ha un grande rispetto per Papa Francesco e si unisce a lui nel pregare per la pace». Pace che «potrebbe essere raggiunta se la Russia decidesse di porre fine alla sua guerra immotivata e ingiustificata contro l’Ucraina».