tasse e misteri

Eredità Agnelli, spuntano gli appunti della segretaria: dove viveva Marella

Vertice in procura ieri mattina tra i magistrati torinesi che indagano sull’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato Gianni Agnelli. La riunione all’indomani della decisione degli investigatori di risequestrare una parte del materiale, tra cui telefonini e dispositivi elettronici, sequestrato l’8 febbraio scorso e che avrebbe dovuto essere restituiti a John Elkann e a Gianluca Ferrero dopo che il tribunale del Riesame la scorsa settimana aveva accolto il ricorso per vizio di motivazione presentato dai loro legali. Nel provvedimento di due giorni fa risulterebbero anche nuove contestazioni e nuovi indagati: oltre a John Elkann, Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert von Gruenigen che curò l’eredità di Marella, figurerebbero anche Lapo e Ginevra Elkann e a tutti verrebbe contestata la truffa ai danni dello Stato per le tasse di successione della vedova dell’Avvocato scomparsa nel febbraio 2019.

Ruota intorno ai circa 700 milioni di euro che John, Lapo e Ginevra Elkann avrebbero ricevuto in eredità dalla nonna Marella la nuova ipotesi di reato, truffa ai danni dello Stato, contestata dalla procura ai tre fratelli, al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero che curò l’eredità della vedova dell’Avvocato Giovanni Agnelli, Urs Robert von Gruenigen. Secondo i magistrati torinesi l’accusa sarebbe legata a mancate imposte successorie, stimate in una quarantina di milioni euro, cifra calcolata dagli inquirenti sulla base di alcune dichiarazioni integrative presentate da John Elkann per gli anni d’imposta 2019-2020-2021 come redditi maturati all’estero. 

Molto ruota intorno all'effettiva residenza della vedova dell'Avvocato. Una ricostruzione degli spostamenti tra Italia, Svizzera, Marocco e altre località tra il 2005 e il 2019, anno in cui è deceduta (il 23 febbraio) a Villa Frescot, arriva dagli appunti della segretaria di Marella Caracciolo Agnelli. Ne dà notizia il Corriere della sera secondo cui la Guardia di finanza ha sequestrato le carte il 7 febbraio nell’ufficio della stessa segretaria e queste sono finite sotto la lente dei magistrati. Dagli appunti (significativo il titolo "una vita di spostamenti") emerge una "presenza effettiva di Marella Caracciolo in Italia a dispetto della residenza estera (Svizzera) formalmente dichiarata".

I pm scrivono: "Lo schema fa emergere in maniera nitida che Marella Caracciolo quantomeno dall’anno 2015 ha dimorato in Italia per la maggior parte dei giorni". Ad esempio nel 2015 la donna "ha trascorso in Svizzera  67 giorni contro i 298 nel nostro Paese; nel 2016 il tempo calcolato sarebbe di 70 contro i 295; nel 2018 il conto è di 227 giorni in Italia e 138 all’estero".I passaporti di Donna Marella certificherebbero gli spostamenti. "Tale documento, oltre a confermare la fondatezza delle contestazioni mosse, postula l’estensione delle stesse quantomeno anche agli anni 2015, 2016 e 2017 (non ancora coperti da prescrizione)", scrivono i magistrati. Da qui il reato di "dichiarazione fraudolenta" di cui rispondono, in concorso, il nipote John Elkann, Ferrero e Von Gruenigen. "La contestazione sta nell’omessa denuncia fiscale dei redditi generati all’estero della vedova. Non solo la rendita vitalizia di 8 milioni di euro annui che la figlia Margherita versava alla madre sulla base dei patti successori", sintetizza il Corriere che spiega come per i pm appaia "ipotizzabile l’integrazione della base imponibile sottratta a tassazione" con "un’ulteriore significativa somma di 30 milioni di euro di redditi".