Si nascondevano nei frigoriferi poi rubavano tutto: presa la banda dei negozi di elettronica
Sono arrivati a nascondersi all’interno di frigoriferi in esposizione, svuotandoli dalle mensole, per poi attendere il momento opportuno per rubare cellulari e altri prodotti: è uno degli stratagemmi usati da una banda che aveva preso di mira una nota catena di elettronica con furti per oltre mezzo milioni di euro. I quattro presunti componenti della banda, tutti residenti in Campania, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla Polizia Postale di Milano, in seguito convertiti in obbligo di dimora per tre di loro, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze.
L’indagine rappresenta una costola di una più ampia attività che la Polizia di Stato stava svolgendo con riferimento a spendite di carte di credito trafugate durante la spedizione postale a domicilio e attivate traendo in inganno il titolare con una telefonata durante la quale i criminali, fingendosi operatori del servizio clienti della banca emittente, riuscivano a venire a conoscenza del Pin e degli altri dati salienti della carta. Sviluppando gli elementi che man mano emergevano, gli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano hanno potuto accertare che il gruppo criminale, oltre a trafugare e svuotare carte di credito sottratte ai legittimi titolari, pianificava e metteva a segno furti mirati presso una notissima insegna di vendita di elettrodomestici e articoli elettronici e informatici.
I primi episodi che i poliziotti sono riusciti a ricostruire si sono verificati presso il punto vendita di Lucca e in quello ubicato all’interno di un centro commerciale di Firenze. In entrambi i casi sono stati asportati articoli elettronici per un valore complessivo di diverse migliaia di euro. La serie di furti è proseguita in numerose altre località su tutto il territorio nazionale, come Benevento, Albignasego (PD), Bergamo e Avezzano (AQ). In tutto, il valore della merce sottratta dal gruppo criminale ammonta a oltre 500.000 euro. Le indagini hanno portato alla luce un modus operandi coordinato e professionale, attuato mediante una precisa pianificazione delle azioni finalizzata a eludere la vigilanza operante all’interno dei negozi e ricorrendo all’utilizzo di strumenti capaci di asportare o disattivare i sistemi di sicurezza dei prodotti (i cosiddetti antitaccheggio). Dalla visione delle immagini della videosorveglianza si è potuto osservare come, in alcuni casi, per asportare i sistemi antitaccheggio da tablet, personal computer e consolle di gioco senza essere scoperti dagli addetti alla vendita o dalla vigilanza, i malviventi si siano addirittura nascosti all’interno di frigoriferi precedentemente svuotati dalle mensole e dai cassetti.
Decisive, per la buona riuscita delle indagini, è stata la virtuosa collaborazione prestata alle Autorità dalle società commerciali interessate dai furti, oltre alla capacità degli operatori della Polizia di Stato di analizzare, in tempi brevi, un’ingente mole di dati ed evidenze investigative. Si precisa che il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e gli indagati sono assistiti dalla presunzione d’innocenza.