delitto senago
Giulia Tramontano, "da ospedale psichiatrico": spunta l'ultimo messaggio
Alessandro Impagnatiello convinse la fidanzata Giulia Tramontano a non abortire a ridosso della data fissata per l’interruzione di gravidanza nei primi giorni di gennaio 2023. È quanto emerso oggi nel processo al 30enne per l’omicidio della fidanzata incinta al settimo mese di gravidanza avvenuto a fine maggio dello scorso anno. Lo hanno riferito sia la madre dell’imputato, Sabrina Paulis, riferendo alla Corte d’assise di Milano che "quel giorno, mi pare martedì, ho sentito Giulia e mi ha detto ’Alessandro mi ha fermato'". L’ex barman avrebbe cambiato idea rispetto alle prime settimane in cui diceva sempre che avrebbe "preferito aspettare due anni" e deciso di "tenere questo bambino". Versione identica riferita dal fratello di Impagnatiello, che ha affermato che glielo avrebbe riferito Giulia. "So che mio fratello impedì l’aborto perché si era deciso e convinto di voler tenere il bambino", ha detto. La gravidanza della ragazza portata avanti diventerà poi nei mesi successivi quello che la Procura di Milano ritiene il principale movente, anche se forse non l’unico, del delitto. Intanto spuntano i messaggi che la giovane avrebbe inviato all'altra ragazza che aveva una relazione parallela con il suo fidanzato.
"Questa persona va rinchiusa in un buon ospedale psichiatrico": sono queste le parole che Giulia Tramontano scriveva all'amante di Impagnatiello il 27 maggio 2023, qualche minuto prima di incontrarla. La ragazza incinta aveva scoperto da poco del falso test di paternità, che il 30enne aveva mostrato all'amante per dimostrare che non era il padre del bambino. "Mai fatto test di paternità, non ne avevo bisogno", scriveva Giulia. "Ha detto che sei scesa e che sei stata con un altro a Napoli", raccontava l'altra ragazza. "Nonostante sapesse di essere l’amante, ha deciso e ce lo ha detto oggi, per un mesetto circa, di raccogliere le prove per poi avere un confronto con Giulia e dichiararle tutto. Ha avuto un ruolo, sicuramente l’incontro è stato la scintilla di tutto, se non ci fosse stato quel confronto oggi forse non saremmo qua". Lo ha dichiarato ai cronisti, a margine dell’udienza odierna, l’avvocatessa Giulia Geradini, legale di Alessandro Impagnatiello, a proposito della 23enne ed ex amante dell’imputato che ha testimoniato.