dossier capitale
Dossier Campidoglio, spiavano Mr Wolf per incastrare la sindaca Raggi
Galeotto fu il compleanno e chi lo pagò. È così che anche Virginia Raggi è finita nel dossier Capitale, per una sfarzosissima festa che il sindaco pentastellato uscente, in quel frangente di nuovo in corsa al Campidoglio, aveva organizzato la sera del 20 luglio 2021 sulla terrazza del lussuoso hotel Bernini di piazza Barberini. Le lucidi quella ribalta avevano acceso un faro nel gruppo di spionaggio del luogotenente della Finanza Pasquale Striano e del team di giornalisti di giudiziaria del Domani, che avevano già effettuato, senza esito, ricerche nel sistema in uso alla Direzione Nazionale Antimafia per scovare presunte attività criminali riguardanti Enrico Michetti, candidato primo cittadino per il centrodestra.
D’altronde quelle 43 candeline spente dalla Raggi tra piatti gourmet, champagne e balli vip, non erano passate inosservate in piena kermesse elettorale. E quando in redazione è risuonata la domanda «chi avrà pagato?», ecco che il tema del finanziamento della cena è diventata una mission fondamentale per l’investigatore dell’Antimafia. Gli inquirenti della Procura di Perugia, che indagano sull’attività illecita di dossieraggio, ipotizzano che le ricerche nelle banche dati di Striano avvenissero «a comando». Insomma, per confermare la soffiata che a pagare il party fosse stato il fedelissimo di Virginia, Roberto Sorbello, uno dei giornalisti indagati avrebbe chiesto al luogotenente di aprire i conti. Puntuale, il 22 luglio, compare l’accesso al sistema analisti interno alla Dna del finanziere proprio su Sorbello, noto come Mr. Wolf e già a capo del Cerimoniale della Camera, prima che nel 2017 accorresse in aiuto del sindaco grillino finita nella bufera per alcune presunte irregolarità nelle firme a sostegno della candidatura. L’accertamento nella banca dati su Sorbello era stato così fruttuoso che immediatamente era stata sganciata la bomba sull’evento con un articolo a firma di Tizian dal titolo: «Ecco chi ha pagato la festa di Raggi nell’hotel 5 Stelle».
L’inchiesta spiegava che il party con una cinquantina di persone era stato gentilmente offerto dal fedelissimo collaboratore. E perfino alcuni siti nei giorni successivi avevano ripreso lo scoop, riportando la cifra indicata dal Domani: «L’inchiesta del nostro giornale sulla festa per i 43 anni ha rivelato che a pagare l’evento è stato Roberto Sorbello, capo del cerimoniale del Campidoglio scelto e nominato da Raggi nel 2017, al centro delle polemiche di recente per il refuso (mancava una g) sulla targa dedicata all’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. La cifra donata dall’ex segretario del cerimoniale della Camera dei deputati si aggira tra i 5mila e i 6mila euro». Sorbello, che era stato contattato prima dell’articolo, non aveva indicato il costo della festa perché, avrebbe detto, sarebbe stato un gesto inelegante nei confronti della Raggi che aveva ricevuto il regalo. Avrebbe inoltre chiarito al team investigativo che «un gruppo di amici ha voluto fare la sorpresa al sindaco, ciascuno di noi ha messo una quota ed essendo io il decano del gruppo ho voluto pagare con carta di credito nella massima trasparenza».
Una giustificazione che non ha convinto i giornalisti, forti del report avuto da Striano, in cui c’era il pagamento dal conto personale di Mr. Wolf ma nessuna quota in entrata. Senza contare che, secondo il regolamento comunale, Sorbello non avrebbe potuto spendere più di 150 euro per i regali. Uno "scoop" che ha scatenato le polemiche, tanto che il Campidoglio è dovuto intervenire: «Non c’è alcun profilo di illegalità, era una festa privata, non era un evento elettorale».