bufera dossieraggio
Dossieraggio, "la cosa più inquietante". Sarzanini e l'ipotesi sui mandanti
È esplosa la bomba dossieraggio con la procura di Perugia che, con l'inchiesta coordinata dal procuratore Raffaele Cantone, indaga sugli accessi illeciti alle risorse informatiche istituzionali. La domanda posta a Fiorenza Sarzanini del Corriere della sera nel corso della puntata di lunedì 4 marzo di Tagadà, su La7, è chi c'è dietro. "Forse non c'è un solo mandante", risponde la giornalista che spiega che tutto è partito da un ufficiale della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, che però "è stato distaccato alla Procura nazionale antimafia, di fatto non faceva più parte della Guardia di Finanza". Da quello che si apprende, "ha fatto più di 8.000 interrogazioni alle banche dati su tutti i nomi dell'imprenditoria e della politica. Il mandante non lo sappiamo, anche perché probabilmente non c'è un solo mandante", afferma Sarzanini.
"Questo 'impiegato' della Direzione nazionale antimafia si muoveva sui suoi canali in qualche caso, sono quattro per ora sono quelli contestati - ricostruisce la giornalista - lo ha fatto per il vice procuratore Antimafia che adesso è indagato per questo, l'ex procuratore generale Laudati". Nella lista di nomi per lo più politici e nella maggior parte politici del centrodestra, ma anche personaggi pubblici, dello spettacolo e dello sport. "Diciamo che era una ricerca che definirei random, la cosa inquietante - sottolinea Sarzanini - è che queste ricerche venivano attivate in momenti chiave, per esempio quando c'erano le elezioni o la formazione del governo, quindi come se fossero appunto orientate da qualcuno".
Un "qualcuno" o forse più persone, spiega la giornalista. C'è poi il capitolo che riguarda, per l'appunto, la stampa. Tre giornalisti del Domani sarebbero indagati. Sarzanini ricorda che i giornalisti, in generale, se "una fonte è attendibile e la notizia è vera, non hanno l'onere di verificare come la notizia sia stata presa". Diverso è se il giornalista sa che le informazioni sono state prese in modo illecito.