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Giallo in Sicilia, muore per gli spaghetti "proibiti": accusata la nipote

Pina Sereni
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Per uccidere la prozia e intascarne l’eredità ha scelto un metodo decisamente fuori dall’ordinario: offrirle un pranzo. Un bel piatto di spaghetti e un dolce. Avvelenati? Macché! Cibi buonissimi e serviti al ristorante. Cibi che Maria Basso, ottant’anni, ex funzionaria della Farnesina, non poteva però mangiare. I medici le avevano detto di evitare cibi solidi e di preferire prodotti omogeneizzati. Ma lei, forse, ha pensato che uno «strappo alla regola» probabilmente si poteva fare. Durante il pasto con la nipote 59enne, l’anziana avrebbe «respirato» parte del cibo. Che sarebbe così finito non nello stomaco ma nei polmoni, provocandone una bronchite «ab ingestis», una grave difficoltà respiratoria. E come in un «giallo» di Agatha Christie, la pista per rintracciare il sospettato del delitto è stata fornita dalla stessa vittima «in punto di morte». In questo modo i carabinieri di Acireale, un paesino in provincia di Catania, sono arrivati ad arrestare la nipote della pensionata per circonvenzione d’incapace e omicidio aggravato allo scopo di appropriarsi dell’eredità. La morte di Maria Basso è sopraggiunta in una casa di cura di Aci Castello il 16 dicembre 2022, dove l’anziana risiedeva da quindici giorni.

All’inizio il decesso sembrava dovuto a cause naturali, ma gli investigatori hanno voluto approfondire. Cinque giorni prima l’ottantenne aveva ingerito cibi solidi, per lei fortemente dannosi a causa delle patologie da cui era affetta. «Fondamentali sono state le sue dichiarazioni in punto di morte, il giorno prima del decesso - spiega il capitano dei carabinieri della stazione di Acireale Domenico Rana- Quanto ci ha raccontato la pensionata ha permesso di ricostruire come la sospettata l’avesse portata a pranzo a mangiare un piatto di spaghetti e un dolce». Quel pranzo, ha aggiunto Rana, è stato «l’epilogo di un disegno criminale più ampio ordito dall’indagata, che si era fatta nominare prima procuratrice speciale e poi erede testamentaria universale in modo da impadronirsi della cospicua eredità della donna».

La nipote è adesso agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico. Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Catania, è stato eseguito dai carabinieri. Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale etnea e condotta dalla Stazione Carabinieri di Aci Castello, con il supporto del Nucleo Operativo della Compagnia di Acireale e della Stazione di Asiago, avvalorate dagli accertamenti medico-legali, avrebbero permesso di fare luce sull’articolato disegno criminoso.

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