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Strage di Altavilla, spunta l'audio choc dei complici: "Il Signore ha un piano"

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Emergono particolari sempre più terrificanti delle torture durate giorni che hanno portato alla morte Antonella Salamone e i suoi figli Kevin di 16 anni ed Emanuel di appena 5, vittime della mattanza che si è consumata nella villetta degli orrori ad Altavilla Milicia. Una settimana di sevizie compiute dal padre Giovanni Barreca e dalla figlia 17enne con due presunti complici, i coniugi palermitani Sabrina Fina e Massimo Carandente. La ragazza ha raccontato, a quanto risulta dalle prime indiscrezioni, i particolari atroci: dai cavi elettrici, alle bruciature sul corpicino del fratellino, alle percosse reiterate. "È agghiacciante, da starci male. Per tutti noi vuol dire ammettere che queste cose possono avvenire nelle nostre famiglie, dove ci sentiamo al sicuro. È successo dentro una famiglia: questo ci distrugge e io penso che per difenderci cerchiamo di trovare altre spiegazioni. Tutto si è spostato sull’allarme sociale delle sette, ma è una rimozione, un escamotage con cui il problema viene spostato fuori da noi è l’idea della setta ben si adatta a questo scopo". Torna a commentare i drammatici fatti di Altavilla, interpellata dalla Dire, l’esperta Raffaella Di Marzio, psicologa delle religioni e direttrice del Centro Lirec. "L’allarme è nelle nostre famiglie", ribadisce. E intanto a Pomeriggio Cinque è spuntato un audio choc in cui i due complici del killer parlano del piano da mettere in atto. 

 

 

"Non mettiamo impedimenti nelle cose che sappiamo che vanno fatte - si sente nell'audio mandato in onda dalla trasmissione di canale 5 -. Lasciamo che il Signore operi, non mettiamo impedimenti alle cose che vanno fatto. Tu organizza un fine settimana per permettere al Signore di utilizzare di me e Massimo per venire a pregare per voi". E ancora: "E utilizzerà anche te, perché ti ha scelto. Ti ha chiamato per nome e l’ha dimostrato. Non mollare perché il Signore ha un piano per ogni cosa. Ti vogliamo bene e ti abbracciamo nel nome di Gesù". La diciassettenne, la primogenita di Barreca, ha raccontato: "Nel corpo di mia madre e di mio fratello Kevin c'era il diavolo, volevamo scacciarlo da dentro di loro e dalla nostra casa". Secondo il procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio e la procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna la ragazza ha partecipato attivamente alle torture inferte alla madre e ai due fratelli. "Ero nel giusto, ho fatto la cosa giusta, avevano il diavolo in corpo, li ho solo liberati". 

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