scontro sull'auto
Stellantis, Elkann da Mattarella e Giorgetti. Mirafiori e fusione, cosa trapela
Il giro di incontri istituzionali di John Elkann era programmato da tempo ma il tempismo si è rivelato perfetto visto lo scontro tra Stellantis e il governo di Giorgia Meloni. Il presidente del gruppo delle auto a Roma ha incontrato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l'ambasciatore Usa in Italia Jack Markell, il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Teo Luzi e il governatore di Bankitalia Fabio Panetta. Incontri che hanno offerto l'occasione per fare il punto sulle attività italiane del gruppo. Secondo quanto trapela Elkann "ha ribadito l'impegno per realizzare i progetti industriali in atto e per le attività di comune interesse oggetto del tavolo al Mimit", riporta il Corriere. Sullo sfondo la comunicazione di Stellantis di uno stop delle linee produttive di Mirafiori dal 12 febbraio al 3 marzo e l'annuncio di altre 4 settimane di cassa integrazione fino al 30 marzo. Il ceo del gruppo Carlos Tavares aveva affermato in merito alle difficoltà dello stabilimento che "senza sussidi all'auto elettrica Mirafiori e Pomigliano sono a rischio tagli". Elkann poi ha smentito l'ipotesi di una fusione con Renault.
Intanto i segretari generali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, hanno inviato una richiesta di incontro alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Elvira Calderone, e all'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, da svolgersi presso la presidenza del Consiglio dei ministri per aprire un tavolo di confronto sulla situazione degli stabilimenti italiani del gruppo Stellantis e dell'indotto.