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Attentato al consolato Usa: arrestato un 22enne per terrorismo

Christian Campigli
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Un attentato che non aveva provocato feriti o danni. Ma che aveva, giustamente, messo in allarme un'intera città. Un mistero risolto con tempi da record da parte degli inquirenti. Con delle zone d'ombra, però, che la magistratura dovrà illuminare. È stato disposto il fermo di un 22enne, italiano di seconda generazione, originario di Dicomano, piccolo centro nel Mugello, in provincia di Firenze. Il giovane è considerato dalla procura toscana l'autore del lancio delle molotov verso la sede del consolato Usa e del video di rivendicazione. “Il provvedimento di fermo eseguito – ha spiegato il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, in una nota – è stato emesso sussistendo gravi indizi di reità a carico della persona indagata. Gli elementi investigativi alla base del decreto di fermo sono plurimi e convergenti – derivanti da indagini di tipo tradizionale e informatiche – e consentono di ritenere, con elevato grado di probabilità, la riferibilità soggettiva delle condotte illecite, incluso il video di rivendicazione, al soggetto nei cui confronti è stato disposto il fermo. Parimenti, si è ritenuto sussistente il concreto pericolo di fuga per la ritenuta possibilità di procurarsi collegamenti con l’estero e luoghi di immediato riparo”.

 

 

Il ragazzo, figlio di una coppia di palestinesi, è accusato di attentato per finalità terroristica “palesata dall’impiego di ordigni esplosivi e da plurime rivendicazioni a organi di informazione, nelle quali veniva manifestato il proposito di numerosi attentati per dissuadere lo Stato Italiano dal fornire appoggio allo stato di Israele”. Il giovane, secondo le indagini sin qui condotte, ha lanciato “dispositivi esplosivi, con l’aggravante di aver commesso il fatto in circostanze di tempo (notte) idonee a impedire la pubblica e privata difesa, esponendo a pericolo la pubblica incolumità, in ragione dell’area di consumazione del fatto, sulla pubblica via, ad alta intensità abitativa, con compresenza nella zona di autovetture che laddove attinte dalle bottiglie molotov avrebbero potuto determinare un effetto di potenziamento esponenziale delle fiamme”. Perentorio il commento dell'eurodeputato della Lega, Susanna Ceccardi. “Hamas e il terrorismo islamista ce l’abbiamo già in casa e rappresenta un pericolo concreto, anche a causa delle politiche immigrazioniste e ai paraocchi ideologici di una sinistra italiana ed europea irresponsabile che preferisce accusare gli avversari politici di fomentare la paura anziché leggere la realtà per quel che è”.

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