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Cecchettin, "molto sangue" nell'auto. Cosa può cambiare per Turetta

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Inizia a "parlare" la Fiat Grande Punto di Filippo Turetta. Dalle prime analisi dei Ris di Parma sull’auto del 22enne attualmente in carcere per il femminicidio di Giulia Cecchettin, sono emerse «moltissime tracce di sangue sul sedile posteriore». I risultati potranno essere utili per capire se Giulia è stata accoltellata mortalmente all’interno dell’autovettura oppure se l’ex fidanzato abbia caricato il suo corpo agonizzante, dopo averla aggredita, per la seconda volta, nella zona industriale di Fossò. La Punto Nera, con il quale il giovane ha concluso la sua fuga in Germania prima di essere stato arrestato dopo aver ucciso la sua ex fidanzata, era arrivata nella sede dei Ris di Parma il 15 dicembre.

 

Sull’auto, secondo quanto si apprende, devono essere ancora effettuate le analisi con il sistema «Bpa, bloodstain pattern analysis», per capire «direzione del sangue» nell’abitacolo. Le analisi saranno utili a capire la dinamica dell’omicidio. La Bpa infatti studia il meccanismo fisico di formazione delle tracce ematiche (traiettorie, proiezioni, gocciolamenti, strofinii, lavaggi). Tale disciplina si occupa dello studio della morfologia, della quantità, della posizione, dell’orientamento e della distribuzione delle tracce ematiche rinvenute sulla scena del crimine. 

 

Al vaglio degli inquirenti anche i reperti rinvenuti nel luogo di ritrovamento del corpo di Giulia, nei pressi del lago di Barcis. Si tratta di fazzoletti, dei grandi sacchi di plastica simili a quelli usati per la spazzatura, del nastro isolante e il libro per bambini dal titolo Anche i mostri si lavano i denti che è stato trovato nei pressi del corpo senza vita della giovane. 

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