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Filippo Turetta e la playstation, un privilegiato in carcere? Ecco tutta la verità

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Non si placano le polemiche intorno a Filippo Turetta, 22enne che ha confessato l’omicidio di Giulia Cecchettin. Il ragazzo, detenuto nel carcere di Montorio a Verona, è finito al centro delle critiche degli altri detenuti per alcuni presunti privilegi durante la permanenza nel penitenziario. Cosa che  il garante dei detenuti di Verona, don Carlo Vinco, ha tenuto a smentire seccamente: “Resto stupito e amareggiato per la polemica sulla playstation in carcere, che sarebbe un privilegio per un giovane detenuto e addirittura un mezzo che trasformerebbe il carcere in un parco divertimenti. Quella playstation l’ho fornita io al carcere, più di sei mesi fa per l’infermeria e la sezione di cura psichiatrica e mai avrei pensato a polemiche così banali e avvilenti per quanti stanno vivendo la condizione di detenuti e per quanti in carcere svolgono la loro professione. Pensare che sia un privilegio la possibilità di usare la playstation per ristretti momenti della giornata, in uno spazio comune e sempre condiviso, vuol dire non conoscere la sofferenza e la disperazione di chi è rinchiuso”. 

 

 

La lettera di don Vinco, inviata ai giornali, prosegue così: “Ho osservato, e in più di una occasione ho espresso la mia stima, per come il carcere di Verona ha saputo finora gestire una situazione decisamente complessa. Sarebbe grave se assistessimo a intolleranze e discriminazioni sollevate più che da giudizi interni da opinioni e provocazioni provenienti dall’esterno. Con l’augurio che tutti riusciamo a lavorare per il bene di chi soffre con rispetto e ascolto”. Tutto ciò che riguarda Turetta continua a far enormemente rumore.

 

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