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Influenza ma non solo, cosa c'è dietro il boom di casi: "Un milione in una settimana"
Corrono i casi di influenza e sindromi simil-influenzali in Italia. Nella settimana che va da dal 18 al 24 dicembre, secondo l’ultimo rapporto RespiVirNet dell’Iss, i casi stimati rapportati all’intera popolazione italiana sono circa 1.013.000, per un totale di circa 5.698.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. In questa settimana, la 51esima, l’incidenza è pari al 17,2 casi per mille assistiti (15,6 nella settimana precedente), livello più elevato di quello osservato in tutte le precedenti stagioni, sostengono i bollettini della sorveglianza RespiVirNet pubblicati oggi. "Sono diversi gli agenti patogeni che concorrono all’aumento delle sindromi simil-influenzali cui assistiamo anche questa settimana. Tra questi, si trova il SARS-CoV-2 che ormai si è insediato stabilmente tra noi e che circola a livelli sostenuti con il virus influenzale, così come il virus respiratorio sinciziale responsabile di bronchioliti nei bambini più piccoli", commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell’Iss.
L'Iss ricorda "l’importanza della vaccinazione soprattutto per le persone anziane, con malattie croniche o comunque fragili. Raccomandiamo anche una sana prudenza da osservare soprattutto se si hanno sintomi respiratori e se si è in presenza di bambini molto piccoli, persone anziane o con fragilità", sottolinea Palamara. "Durante la sesta settimana di sorveglianza virologica, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 29,4%, in aumento rispetto alla settimana precedente (26,8%), sebbene il numero assoluto di positività risulti inferiore a quello della settimana scorsa, come probabile conseguenza della sottonotifica dovuta alle recenti festività - precisa l’Iss - Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano prevalenti (98,5%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09. Tra i campioni risultati positivi, il 25% lo è per Sars-CoV-2, l’11% per Rsv, il 28% per influenza A, mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori".