Vaticano, l'ex prefetto di Ratzinger sfida Bergoglio: "Blasfemia". Documento incendiario
Il via libera della Chiesa alla benedizione delle coppie arcobaleno, tuttavia senza un rituale specifico e senza queste rappresentino qualcosa di avvicinabile al matrimonio, accende lo scontro nel Vaticano. Come noto la vicenda muove dai "Dubia", i quesiti sulla dottrina posti da un gruppo di cardinali conservatori in aperto contrasto con Papa Francesco, ai quali il dicastero della Dottrina della fede, l'ex sant'Uffizio, ha risposto. Tra questi porporati figura per esempio Raymond Burke, al centro di una fragorosa controversia: sarebbe stato privato dello stipendio cardinalizio, dell'alloggio, dell'assistenza sanitaria e di supporti pensionistici.
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In questo contesto fa rumore la posizione del cardinale Gerhard L. Müller, prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, scelto a capo dell'ex inquisizione da Papa Benedetto XVI e poi rimosso da Jorge Mario Bergoglio, in favore dello spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer prima e del neo prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, l'argentino Victor M. Fernández, poi. Ebbene, nel documento riportato da La nuova bussola quotidiana, Müller arriva a lanciare accuse di blasfemia: "Secondo la fede cattolica, il Papa e i vescovi possono porre alcuni accenti pastorali e rapportare in modo creativo la verità della rivelazione alle nuove sfide di ogni epoca (...). Ma queste innovazioni non possono andare oltre ciò che è stato rivelato loro una volta per tutte dagli Apostoli come Parola di Dio", afferma il cardinale.
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Il prefetto emerito nell'ambito di un lungo ragionamento, entra nel merito della questione specifica: "La difficoltà di benedire l'unione è particolarmente evidente nel caso dell'omosessualità. Perché la benedizione, nella Bibbia, ha a che fare con l'ordine creato da Dio", viene affermato nel documento. "Quest'ordine poggia sulla differenza sessuale tra maschio e femmina, chiamati a essere una sola carne. La benedizione di una realtà che si oppone alla creazione non solo non è possibile, ma è blasfema", sono le parole di Müller che spiega: "Non si tratta di benedire persone «in una unione che in nessun modo può essere paragonata al matrimonio» (FS n. 30), ma di benedire quella stessa unione che non può essere paragonata al matrimonio", afferma nel lungo documento destinato a far discutere e non poco nella Chiesa.