Vanessa Ballan, Nordio vuole vederci chiaro: approfondimenti sul femminicidio
“Il magistrato per le fasce deboli non ha ritenuto che vi fosse una situazione di richiesta immediata di misura cautelare, ma ha ritenuto di dover approfondire le indagini chiedendo tabulati del telefono dell’uomo. La valutazione fatta dal magistrato era di non urgenza. Alla luce di quanto successo quella valutazione si è dimostrata infondata. Forse si poteva chiedere una misura di divieto di avvicinamento”. Sono state queste le parole di Marco Martani, procuratore capo di Treviso, dopo il fermo di Bujar Fandaj, indiziato dell’omicidio di Vanessa Ballan. E ora il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, vuole vederci chiaro ed ha chiesto agli uffici competenti del Dicastero di acquisire, presso i vertici degli uffici giudiziari di Treviso, una relazione dettagliata in merito al femminicidio.
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Ieri era arrivato un altro intervento della politica, quello di Gian Marco Centinaio, senatore della Lega e vicepresidente a Palazzo Madama: “Ho rivolto una interrogazione al ministro della Giustizia Carlo Nordio per capire se sia stato fatto davvero tutto quanto era necessario per evitare il drammatico femminicidio di Vanessa Ballan e la morte del bambino che portava in grembo. Penso che sia necessario approfondire le parole del procuratore capo di Treviso, che ha parlato di un 'errore di valutazione' dietro la decisione di non emettere un divieto di avvicinamento nei confronti di quello che poi si rivelerà il presunto assassino della giovane di Spineda. In particolare, penso che il Parlamento, il Paese, ma soprattutto la famiglia di Vanessa Ballan abbiano il diritto di sapere su quali criteri si fondava la 'non urgenza' di intervenire stabilita dalla Procura e se le norme esistenti siano state applicate in maniera corretta. Per questo, mi auguro che il ministro faccia le opportune verifiche e faccia chiarezza su questa triste vicenda”. E subito Nordio si è messo per far luce sul caso.
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