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Natale, assalto alla cristianità: Gesù diventa "Cucù"

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Luigi Frasca
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Feste di Natale contestate e violate in alcune scuole d’Italia. Un segnale preoccupante che giustifica la proposta di legge presentata mercoledì da Lavinia Mennuni di FdI che vuole vietare la cancellazione, per chi vuole festeggiarle, delle celebrazioni di Natale negli istituti scolastici. Ieri, ad esempio, in una scuola primaria di Mezzago, in provincia di Monza e Brianza, alcune maestre si sono inventate la «festa della luce» invece del Santo Natale. Una festa, a detta loro, dove, al centro, c’è »un percorso interculturale e di dialogo interreligioso dall’alto valore civico, includendo chiunque in una camminata pacifista per le vie del paese». In una scuola elementare di Livorno invece i bambini sono stati costretti a scrivere biglietti d’auguri per un «felice inverno».

 

 

Bufera di polemiche anche alla scuola elementare De Amicis di Agna, in provincia di Padova, dove alla recita di Natale sono stati tolti riferimenti religiosi e nel testo interpretato dai bambini il nome «Gesù» è stato cambiato con «Cucù». La variazione rispetto a una recita più tradizionale con riferimenti al Natale cattolico come riporta il Gazzettino, è stata presa dalle maestre per non creare disagi nelle famiglie dei bambini di altre religioni. Ma è una scelta che ha scontentato altre famiglie e, anzi, tramite messaggi in una chat di genitori, è scoppiata una bufera di polemiche, con conseguente presa di posizione di alcuni genitori che non hanno fatto partecipare i propri figli alla recita. Nel dettaglio, la modifica più evidente è quella riferita alla frase «sta per nascere Gesù» che è stata sostituita con «dall’alto fa Cucù».

 

 

Un’altra variazione ha riguardato la frase «dove gli angeli preparano il Natale di Gesù» che è stata sostituita da «tutti insieme preparano una festa nel cielo blu». A queste si sono aggiunte altre modifiche e sostituzione delle parole «angeli», infine, la frase «felice giocare con Gesù» è diventata «felice giocare e fare festa». Nella chiesa di San Pietro e Paolo a Mercogliano, in provincia di Avellino, è spuntato invece un presepe senza Giuseppe in omaggio alle famiglie Lgbtq+. E con la Madonna nella grotta c’è, a sorpresa, un’altra mamma. Il presepe del nuovo Millennio non è la provocazione di un’associazione laica ma l’iniziativa, che già divide immancabilmente in due fazioni i fedeli, di don Vitaliano Della Sala, non nuovo a posizioni controcorrente.

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