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Natale, come ridurre gli effetti delle ‘abbuffate' sul peso: i consigli dei nutrizionisti

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Non c’è periodo dell’anno, come quello delle festività natalizie, che si presti più di altri a fare riflessioni e buoni propositi, e questo vale anche sul piano alimentare. Da una parte si pensa a cosa cucinare e preparare per i vari pranzi e cene di vigilie, Natale e Capodanno, dall’altro ci si preoccupa delle abbuffate e con esse delle calorie che verranno ingerite. Come difenderci da questa minaccia? A offrire suggerimenti utili per sopravvivere alle feste natalizie senza stress e sensi di colpa per l’overdose di cibo è la Società italiana di nutrizione umana (Sinu), con il supporto di Umberto Scognamiglio del Consiglio direttivo Sinu e primo ricercatore del Centro di ricerca alimenti e nutrizione (Crea). Se si contano i giorni realmente ‘festivi’, le date sono essenzialmente quattro: le due vigilie e i relativi Natale e Capodanno, durante i quali - ragionano gli esperti interpellati dall'Adnkronos - anche se ci abbuffassimo a dismisura, la quantità di calorie ingerite non giustificherebbe mai quei chili in eccesso che siamo soliti lamentare dopo le feste. La ragione è nel fatto che i giorni delle abbuffate hanno inizio il 24 dicembre e proseguono sino al 7 di gennaio. 

 

 

Le cause? Spesso si acquista troppo, più del dovuto. Bisogna comprare scegliendo la quantità e puntando meno che alla qualità. La paura, poi, di buttare o i sensi di colpa di non sprecare fanno il resto. Sarebbe utile, invece, alternare ai pranzi e cene ‘liberi’ dei giorni strettamente di festa un regime alimentare più leggero e secondo i principi della dieta mediterranea per il resto del periodo, in modo da ridurre i giorni dedicati agli eccessi e seguire una alimentazione sana ed equilibrata. Stando agli analisti di Ener2Crowd, quest’anno nel periodo delle feste si getteranno oltre 500mila tonnellate di cibo, pari a più di 80 euro per nucleo familiare: uno spreco enorme che porta anche a un’impennata del livello di inquinamento, dal momento che ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2. Si calcola che circa il 5% dei cibi che compriamo durante le feste di Natale non verrà consumato e sarà buttato. Avere un’idea più chiara su cosa scegliamo di cucinare e soprattutto per quante persone dobbiamo preparare, ci consentirà di fare acquisti più ragionati. La classica lista delle cose da comprare è sempre una valida strategia, consiglia la Sinu. C’è da fare attenzione alle adescanti offerte del 3x2 ed evitiamo di essere tentati dalla gola. Meglio a questo punto recarsi a fare la spesa dopo aver mangiato. 

 

 

Attenzione, inoltre, a chi ha i figli piccoli: questi ultimi spesso hanno una grande influenza sugli acquisti della famiglia, anche di cose non strettamente salutari dal punto di vista nutrizionale. E ancora, sul versante più prettamente salutistico, gli esperti sottolineano come in questi giorni si leggano moltissime proposte di diete pre-natalizie per arrivare pronti alle feste: da quelle del digiuno, declinato in tutte le sue varianti, alle diete detossificanti, o a quelle con tisane ‘sgonfianti’, ma anche le più fantasiose come quella dei ’7 giorni prima del Natale’ o quelle dell’Avvento. Per la Sinu i diversi tentativi di diete pre e post-natalizie a nulla servono, se non inserite in un cambiamento delle abitudini di vita. Più che la dieta del prima o dopo le feste - avvertono i nutrizionisti - sarà importante pensare a fare più esercizio fisico per smaltire le calorie di alcune pietanze tipiche del periodo natalizio.

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