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Filippo Turetta "fatica a sostenere lo sguardo". Sotto vigilanza, il timore di un crollo

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Filippo Turetta resta in infermeria. Il reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin ieri domenica 17 dicembre ha compiuto 22 anni nel carcere di Verona, è ancora considerato un detenuto a cui è associato "un elevato indice di vigilanza" per rischio suicidiario. Per questo motivo continua a stare nel reparto di infermeria da dove non si è mai mosso da quando ci è entrato, il 25 novembre scorso. L’unico aspetto che è cambiato nel suo percorso detentivo rispetto all’inizio, ma è accaduto "già diversi giorni fa" - spiegano fonti qualificate all'Agi - è che può passeggiare nel corridoio dell’infermeria nell’ambito del cosiddetto "regime di custodia aperta". Nell'area ci sono circa venti detenuti. Come agli altri reclusi e senza nessun trattamento di favore, viene precisato da fonti carcerarie, gli è consentito di giocare alla playstation, guardare la tv oppure consultare libri e riviste.

 

Turetta è stato collocato in cella con un altro detenuto di circa 60 anni, un "anziano" persona ritenuta affidabile per far ambientare il giovane alla vita carceraria ma anche per avvisare le guardie in caso di comportamenti problematici o autolesionistici del 22enne. Turetta, inoltre, potrebbe ricevere una nuova visita dei genitori in carcere. Per il papà Nicola e la mamma Elisabetta sarebbe il secondo colloquio dopo quello del 3 dicembre. Il Gazzettino, che cita fonti informate, spiega che Turetta "fa fatica a sostenere lo sguardo e si vergogna molto". 

 

Per quanto riguarda le indagini, c'è attesa per gli esami sulla Fiat Grande Punto nera usata da Turetta per la fuga e per occultare il corpo dell'ex fidanzata. L'auto è da venerdì nella disponibilitù dei Ris di Parma. La procura di Venezia disporrà accertamenti irripetibili, alla presenza di periti nominati dalla difesa, che potrebbero iniziare dopo Natale.

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